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MEXICO CITY, MEXICO - JUNE 22: Diego Maradona of Argentina turns to celebrate after scoring the first goal as England defender Gary Stevens looks towards the linesman during the FIFA 1986 World Cup match between Argentina and England at the Azteca Stadium in Mexico City, Mexico on June 22, 1986, the goal was later to be known as 'The Hand of God'. (Photo by Mike King/Allsport/Getty Images)
La casa d'aste Sotheby’s ha ufficializzato la vendita della maglia numero 10 indossata ai Mondiali del Messico. La casacca azzurra, con l’enorme numero dieci termosaldato sulla schiena ha raggiunto un valore economico sensazionale. La maglia indossata da Maradona nella partita vinta dall’Argentina contro l'Inghilterra ai Mondiali del 1986 è stata acquistata per 9,3 milioni di dollari (circa 8,8 milioni di euro). La monumentale cifra stabilisce un nuovo record in fatto di maglie e cimeli degli sportivi. Il precedente primato era stato stabilito nel 2019 quando una casacca dei New York Yankees indossata dal fenomeno del baseball Babe Ruth era stata venduta per 5.6 milioni di dollari.
La maglia di quella storica partita con la quale Maradona segnò una doppietta agli inglesi ha una storia particolare. Il capitano dell’Argentina, insieme ai compagni di squadra - dopo il sorteggio delle maglie - si rifiutò di giocare con la divisa da gioco scelta dalla federazione, perché considerata troppo pesante. A Città del Messico - 2.256 metri di altitudine sul livello del mare - iniziò la caccia alla nuova divisa da gioco da parte di uno dei magazzinieri della Nazionale di Bilardo che - dopo una lunga ricerca - tornò nel ritiro argentino con una muta di maglie prodotte dallo stesso sponsor tecnico della federazione: Le Coq Sportif.
Ma c’era un problema di non poco conto. Le maglie rimediate dal magazziniere non avevano i numeri sulla schiena. E tanto meno il logo dell’Afa - Asociación de Fútbol Argentino - sul petto. A quel punto, bisognava ornare le magliette dello scudetto. Il magazziniere si rivolse a un grafico del Club America. Lui riuscì a riprodurre lo scudo della federazione, ma non i rametti di alloro sul contorno dello stemma. E affidò alle sarte della squadra messicana il compito di cucirlo a mano sulle casacche. Non restava che mettere i numeri, che alla vista erano enormemente più grandi del solito. Il motivo? Erano numeri destinati alle maglie di football americano. Numeri da record. Come il prezzo pagato per la maglia del più grande del mondo.
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