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La gara con lo Spezia non ha regalato soltanto tre punti preziosissimi nella lotta Champions alla Lazio, ma anche il record di presenza nella storia biancoceleste a Stefan Radu. Il difensore romeno ha scavalcato Favalli, prendendosi il trono con 402 gettoni con la maglia delle aquile. Il senatore laziale ha ricevuto un trono e un quadro con le maglie indossate in questi 14 anni nella capitale. Stefan ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Lazio Style Channel. Ecco le sue parole: "Potete chiamarmi come volete. In Italia mi chiamano tutti Stefan, in Romania tutti Daniel. Questo record per me è un grande motivo d'orgoglio. Non avrei mai immaginato di superare un mito come Favalli. Volevano darmi la fascia di capitano, ma io non me la sentivo. Lo lasciata a Lulic, che se la merita assolutamente".
"Mi ricordo che quando arrivai a Roma ero un ragazzino spaventato. Ero solo in un paese che non conoscevo. Ho avuto la fortuna di incontrare dei compagni che mi hanno fatto sentire subito in famiglia. E' stato bello esordire con una bella vittoria a Firenze in Coppa Italia. Quando vinci una partita come quella dopo tre giorni che sei arrivato, ti arriva una carica pazzesca. Sono stato aiutato molto da Pandev e Kolarov i primi tempi. Mi hanno insegnato tanto e mi hanno permesso di inserirmi velocemente nel gruppo. Non mi pento della mia decisione sulla Nazionale. Ho deciso di dedicarmi alla mia squadra. E' stata la decisione giusta. Quando sento urlare il mio nome allo stadio mi vengono i brividi. L'Olimpico è uno stadio accogliente e il nostro pubblico ci da una carica pazzesca. Ho ricordi bellissimi dei primi trofei. Si vince sempre tutti e 23 e tu gioisci anche se magari non hai giocato".
"Il mio ruolo è quello di centrale in difesa. Per tanto tempo ho giocato a sinistra come terzino, ma io preferisco giocare centrale. Il giorno più bello è senza dubbio il 26 maggio del 2013. Quando ne parlo con Senad ci diciamo: "ti rendi conto che se ne parlerà per tutta la vita?". Siamo nella storia di questo club grazie a quella vittoria. E' qualcosa di straordinario".
C'è stato un momento particolarmente difficile per Radu due anni fa, quando il calciatore romeno aveva pensato addirittura di smettere pur di non tradire la Lazio: "Ve lo può confermare il mio procuratore. Avevamo parlato, volevo rimanere. Non me la sentivo di andar via in quel momento, sono orgoglioso di aver preso quella scelta, di esser rimasto. Con Marchetti dopo ogni vittoria cantavamo "Non succederà più" e spesso anche "Sarà perché ti amo".
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