- Calciomercato
- Squadra
- Lazio Primavera
- Lazio Women
- Coppe Europee
- Coppa Italia
- Video
- Redazione
news
Zauri
Cittaceleste ha contattato in esclusiva durante Quelli della Libertà, in onda su Cittaceleste TV - canale 85 del digitale terrestre - e Radiosei, l'ex capitano biancocelesteLuciano Zauri.
Come ne esce la squadra di Mancini da queste due partite?
“Deludente da ogni punto di vista il primo tempo nella prima gara, un po’ meglio nel secondo e ancora meglio con Malta. Ma sono arrivati soltanto i tre punti”.
Sembra che dopo l’eliminazione dal Mondiale non sia cambiato nulla.
“Sì, credo che le difficoltà della Nazionale siano evidenti. Mancini sta facendo molti tentativi e convoca giocatori che non aveva mai convocato. Ma penso che un giocatore come Zaccagni, tanto per fare un nome, debba essere convocato. Non vedo motivi tecnici, quindi ci sarà altro. Ma potrebbe sicuramente far comodo alla Nazionale”.
La Lazio si è tolta l’etichetta di essere dipendente da Immobile?
“Guardando i risultati probabilmente sì. Ma la Lazio senza Immobile non è la Lazio, è un giocatore unico per caratteristiche e presenza. La Lazio ne ha dovuto fare a meno e si è reinventata un ottimo Felipe Anderson che ha fatto molto bene. Ma purtroppo mancano le alternative”.
Cosa può dare in più ora Immobile? Solo la finalizzazione o anche una manovra più fluida davanti?
“Si tratta di cercare il pelo nell’uovo, ma la profondità che dà Immobile ovviamente non la dà Felipe Anderson. Con Immobile davanti i difensori avversari possono avere problemi e si possono creare spazi per gli esterni. Poi un giocatore che ha fatto tutti questi gol è insostituibile”.
Che ne pensi di Pellegrini e Parisi? Quali sonore differenze?
“Parisi forse ha avuto più continuità rispetto a Pellegrini. Si fa fatica a capirlo perché ha potenzialità enormi ma per diverse ragioni ha spesso fatto fatica. Parisi sta giocando ad alti livelli, sicuramente farlo nell’Empoli è diverso rispetto alla Lazio ma sta dimostrando grande gamba. Forse Parisi è più accorto in fase difensiva”.
Lazzari sta vivendo un momento negativo, ti aspetti un futuro senza Lazzari?
“No, me lo tengo sempre stretto. Avere esterni bassi così offensivi è sempre un’arma, lo si è visto anche a gara in corsa”.
Zaccagni è una delle rivelazioni del campionato?
“Sta seguendo il percorso di crescita: ha fatto benissimo a Verona e non ha minimamente accusato il cambio. Grandi complimenti, si è guadagnato con personalità la titolarità e fa la differenza in entrambe le fasi. È un giocatore nel pieno del gioco di Sarri”.
Qual è la vera difficoltà nel giocare ogni tre giorni?
“Serve abitudine, fisicamente le partite le puoi assorbire ma alla lunga le paghi mentalmente. In questo momento le alternative non ci sono, la squadra è costruita su 12-13 calciatori e i cambi per diverse ragioni non rendono come dovrebbero e il livello si abbassa inevitabilmente. Non a caso Sarri cambia poco”.
Quanto è difficile per un allenatore avere un rapporto divergente con il ds?
“La sintonia tra le parti è fondamentale. Bisognerà sedersi e parlare, se si vorrà continuare assieme bisognerà mettersi d’accordo. Il direttore sportivo prende i giocatori ascoltando l’allenatore, è impensabile che le due cose vadano separate. È scontato che qualcosa vada sistemato, credo che l’esito del discorso sul rinnovo di Tare indicherà come sono andate le cose”.
Si parla molto di mercato. Qual è il primo ruolo in cui la Lazio deve intervenire?
“Sicuramente qualcosa davanti, faccio fatica a pensare a un nome importante come vice Immobile: lui gioca solo e quando sta bene gioca sempre. Serve qualcosa davanti e comunque io ne prenderei uno per ruolo. Cataldi ha fatto un ottimo campionato, ma per ambire a fare qualcosa di diverso serve un giocatore importante davanti la difesa. E poi serve un centrale difensivo: Gila ha lasciato intravedere qualcosa ma ha giocato troppo poco per essere giudicato”.
Chi vedi, oltre il Napoli, tra le favorite per la Champions?
“Io penso non cambierà la classifica, anche se i punti di distanza sono pochi. La Lazio ha dimostrato che quando può fare la settimana tipo sa sfruttare le occasioni. E sta lavorando da un anno e mezzo con un certo tipo di calcio. Recupererà anche Immobile: il secondo posto va difeso, ma vedo una squadra proiettata verso un posto in Champions”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA