QDL – Sergio: “Sarri? Il calcio mi ha insegnato ad avere pazienza”

Secondo l'ex calciatore biancoceleste, Raffaele Sergio, prima di vedere la vera Lazio di Maurizio Sarri ci vorrà tempo

Ai microfoni di Quelli della Libertà, trasmissione in onda su Cittaceleste TV e su Radiosei, condotta da Stefano Benedetti e Gabriele Menegatti, è intervenuto in qualità di opinionista l'ex calciatore Raffaele Sergio. L'ex biancoceleste, che ha vestito anche la maglia granata in carriera, ha espresso il suo pensiero in vista della prossima sfida di campionato che la Lazio giocherà contro il Torino in trasferta. L'impegno di Serie A in programma domani sarà un bel banco di prova per la società capitolina. Club che aspetta ancora di trovare la quadra dopo il cambio di allenatore. Questo, rivela Sergio, è un procedimento che richiederà tempo e pazienza:

Sul gioco di Sarri

"Mi aspettavo che la Lazio avrebbe fatto fatica. Con il cambio di allenatore è cambiato anche tutto il resto. Ci vorrà un po' di tempo, l'importante sarà avere pazienza. Anche con il Napoli ho notato le stesse difficoltà. Tutto ciò che può fare l'ambiente è affidarsi al tecnico. In vista del derby vedo leggermente avanti i biancocelesti sempre per il fatto che hanno un gruppo che sta insieme da più tempo. Per questo è giusto anche che la società sappia aspettare il gioco dell'allenatore. Non diciamo niente di nuovo. Cambiare ciclo dopo così tanti anni richiede pazienza. Questo è quello che il calcio mi ha insegnato".

Sui prossimo impegni

"Lazio e Torino sono due realtà ricche di storia. I granata hanno una storia così impressionante che solo vivendolo dall'interno la si può comprendere appieno. I biancocelesti, invece, è come se avessero inventato il calcio in Italia. Indossare entrambe le maglie è stato affascinante. Mi ricordo di quanto era grande quel Toro. Mi ha lasciato qualcosa di indimenticabile. D'altro canto, domenica ci sarà anche il derby. Difficile rimane concentrati sull'incontro con i granata. Vivendo il derby piemontese posso dire che le due stracittadine non si possono paragonare".