“Penso che la Lazio stia giocando bene. Ha trovato la sintonia che tanto si cercava tra il modo di pensare del mister e i movimenti in campo dei giocatori. Il limite della Lazio dell’ultimo periodo è che concede poco, ma che purtroppo quando concede a squadre di qualità viene punita. È una cosa che succede quando si perdono le distanze e si va in là con il passare dei minuti.
news
QDL – Parolo: “Lazio in Champions? C’è un modo! Sul futuro di Sergej…”
La Lazio ha fatto benissimo anche con il Porto, ma quando si è distratta è stata subito punita. Ora tutti si muovono all’unisono, l’ultimo passaggio da fare sta nell’interpretazione del singolo in un movimento collettivo. Non penso sia un problema di concentrazione, quel tipo di gioco per 90’ è difficile. E quando concedi deve subentrare l’abilità del singolo. Per come lavora Sarri, per esempio, il primo goal con il Porto non è colpa di Luiz Felipe. Quella palla lì magari non deve proprio arrivare. È questo il passaggio che manca. Bisogna metterci del proprio in un contesto individuale, ma non è una cosa che manca ai giocatori.
La ripartenza dal basso? Sarebbe da analizzare a fine stagione e vedere cosa ha portato e cosa ha tolto, non bisogna concentrasi sui singoli episodi. Per come la vedo io, con i tempi giusti e provandola in settimana, la ripartenza dal basso può portare dei vantaggi. È una cosa che parte dalla filosofia dell’allenatore. Conte la faceva sempre, ma aveva giocate molto schematizzate, non c’era interpretazione individuale. Con Sarri mi sembra uguale: lui dà molte certezze e idee per posizionarsi in modo da agevolare il compagno.”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA