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ROMA - L'ex dirigente Luciano Moggi, è intervenuto ai microfoni di Quelli della Libertà. Nella trasmissione di Cittaceleste TV e di Radiosei, l'ex juventino ha parlato del campionato, della Lazio e di quello storico scudetto vinto dai biancocelesti nel 2000. All'epoca, Moggi era nella società bianconera che si arrese al Perugia sotto il diluvio del Renato Curi: "Credo, e lo dico sin dall'inizio, che alla fine saranno i nerazzurri a vincere lo scudetto. Dato che non hanno nemmeno gli impegni europei. Tra poco, quando finiranno i turni infrasettimanali, inizierà a preparare una partita alla volta. Giocando di domenica in domenica. Conte ha il problema che gioca sempre basso. Perciò occhio alla Juventus, dopo che ha cominciato in maniera altalenante per via del cambio di allenatore, è tornata. Vincendo contro il Napoli la partita da recuperare, sarebbe a ridosso del vertice. La Vecchia Signora è la più forte del campionato, ma non ha un centrocampo che mi convince. Ronaldo spesso si arrabbia perché non gli arrivano i palloni. Gli manca Dybala, uno che se entra in campo a partita in corso può fare la differenza".
SULLA LAZIO - "Se la Lazio non fosse così discontinua, potrebbe ambire almeno al quarto posto. Con giocatori come Milinkovic e Immobile, potrebbe davvero imporsi. L'Atalanta è bella e ha un giocatore eccezionale come Ilicic. Anche lui se fosse continuo sarebbe eccezionale. Attenzione perché potrebbero soffrire la partenza di Gomez. Il pareggio 3-3 contro il Torino non è stato un caso. I biancocelesti sono avanti a loro nella lotta alla zona Champions League. La Roma non tira mai e spreca molte occasioni. Contro i bianconeri avrebbe dovuto fare di più. Ci sono delle cose che andrebbero gestite in base alla rosa che si ha".
SULLO SCUDETTO DEL 2000 - "Quel campionato lì era figlio di una partita che non doveva essere giocata. Il diluvio del Curi trasformò il campo in lago. Su campi del genere giocano meglio i giocatori meno dotati. Ora si sospendono le partite solo stando alle previsioni meteo. Collina fece aspettare 74 minuti prima di prendere una decisione. I giocatori ormai erano deconcentrati. Volerla giocare è stata una scelta assurda. Zambrotta scivolò per il campo bagnato e venne espulso. L'anno dopo, quando vinse la Roma, per i giallorossi giocò Nakata che non poteva scendere in campo. Segnò e fece la differenza. Ma poi è sempre la Juventus che viene messa in mezzo a strane situazioni".
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