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Gregucci
È intervenuto ai microfoni di Quelli della Libertà, in onda su Cittaceleste TV e Radiosei, l’ex giocatore della LazioAngelo Gregucci. Di seguito il suo intervento:
"Sulla gara di ieri secondo me l'aspetto che può preoccupare è che si è passato da una partita a un'altra dopo 3/4 giorni in una gara in cui la Lazio era partita anche bene. Siamo ricaduti in una debolezza atavica: anche questa stagione è segnata da questi sali e scendi repentini. Non abbiamo concretizzato le occasioni avute. Con tutto il rispetto gli olandesi non mi sembrava gran che: bene organizzati ma avevano solo più verve atletica. Questi stagione si contraddistingue da questi sali e scendi ravvicinati. Ci sono 3 partita fondamentali e bisogna arrivarci con la testa giusta. Non ho visto neanche quella cattiveria sana per riprendere la partita.
La testa? Anche con Inzaghi succedeva, non è una cosa di ora. Bisogna andare a Formello a vedere cosa succede. La cilindrata mentale? E' una cultura che appartiene solo a noi. Le altre squadre che fanno l'Europa cambiano poco o niente, è l'abitudine di avere sempre l'interruttore acceso. Se vuoi giocare un calcio di alto livello oggi si gioca ogni 3 giorni. Nella settimana delle coppe non riusciamo a mantenere alta la concentrazione. Loro hanno capitalizzato le opportunità che gli abbiamo dato noi. Ma questa è una cosa che appartiene non solo alla Lazio ma a tutto il calcio italiano. Penso che sia un problema di testa. Noi non affrontiamo le big europee. La gestione della partita europa a lungo andare diventa complicata. Forse l'allenatore deciderà di mandare in campo con chi è più motivato responsabilizzando chi gioca meno per fare una grande partita".
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