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Felipe Anderson
Nel giorno del ricordo di Felice Pulici, ex portiere della Lazio campione d'Italia al termine della stagione 1973/74, i microfoni di Quelli della Libertà sono andati a scambiare alcune parole con il suo ex compagno di squadra Renzo Garlaschelli. Prima di commentare il cammino stagionale dei biancocelesti di Maurizio Sarri, l'ex scudettato ha così ricordato il suo amico: "Era un rompiscatole ma ho passato delle bellissime serate insieme a lui. Sapevo del suo male ma la notizia della sua scomparsa mi ha lasciato di sasso. Era un romanticone e lo è stato per tutta la vita".
"La Lazio balbetta un po'. Non saprei dire di chi è la colpa ma credo che sia giusto dividerla in parti uguali tra tutti quanti: dall'allenatori, alla società, passando per i calciatori. Ci si aspettava sicuramente di più, ma è giusto dare tempo a Sarri. Anche se fin qui non mi sono divertito molto. Le partite perse sono troppe per una squadra che punta al vertice. Cena di Natale? Non si capisce se comanda il presidente oppure i calciatori. Probabilmente c'è anche qualcosa negli spogliatoi che hanno portato Sarri a parlare in una certa maniera. Penso che i calciatori debbano sempre seguire l'allenatore".
"Non è colpa solo di Lazzari se non si è adeguato al modulo. Probabilmente manca qualcosa alla squadra. Non saprei di chi è la colpa. Il tecnico può preparare la partita come vuole ma poi devono essere bravi i calciatori a scendere in campo e capire anche com'è messo l'avversario che si ha di fronte. Pedro e Felipe Anderson hanno contributo alle belle prestazioni di inizio stagione. Quando uno è calato e l'altro è stato costretto a fare gli straordinari, i risultati sono scemati. Parlo da tifoso, non mi soffermo sui moduli. Ma forse ora con i cinque cambi è anche più difficile fare il tecnico. Tuttavia, un allenatore bravo cambia anche modulo ogni tanto".
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