QDL – Fascetti: “Lazio, lo scudetto è possibile. E su Reina e Strakosha…”

ROMA - Le parole di Eugenio Fascetti nella puntata di oggi di Quelli della Libertà. Il pensiero sulla Lazio dell'ex allenatore biancoceleste ai microfoni di Stefano Benedetti e Federico Terenzi, in onda su Cittaceleste TV e Radiosei: "Nel calcio non esiste fase difensiva o fase offensiva: esistono momenti in cui bisogna difendersi e momenti in cui bisogna attaccare. Alla fine vince chi prende meno goal. Adesso con questa scelta di ripartire sempre dal portiere si rischia molto di più: basti pensare alla sfida tra Inter e Juventus in Coppa Italia. Ultimo esempio di una lunga serie. All'estero non mi pare che facciano tutti la stessa cosa. Non mi diverte questo calcio. Se fossi tifoso di una squadra che gioca in questo modo, allo stadio non ci andrei per non farmi prendere colpi! (Scherza, ndr). Non mi piace così. Ai miei tempi solo Vavassori e Rampulla sarebbero stati capaci di giocare così. Michelangelo poteva giocare ovunque. Ripeto, io boccio questo modo di giocare".

SUL CAMPIONATO

"Per me sono tutte ancora in corsa per il titolo. I rossoneri sono primi inaspettatamente. Almeno io non ci avrei creduto. I nerazzurri invece li vedo troppo nervosi, c'è troppa tensione in quella squadra. Anche se l'organico c'è, non è scontato che riusciranno a fare veramente bene al termine della stagione. Bene la Juventus che secondo me ha ancora qualcosa in più. La Lazio alterna momenti belli a momenti brutti, credo che tornerà a competere. La Roma invece ha problemi e non ci credo. Anche il Napoli è altalenante. Giocare con l'Atalanta è sempre dura e può continuare a stupire".

LAZIO

"Quella dell'anno scorso è un'occasione persa. Senza la pandemia continuo a credere che la Lazio avrebbe vinto lo scudetto. Cagliari? Ha preso dei buoni giocatori. Rugani mi piace ed è ciò che serve ai rossoblù. Asamoah, se sta bene fisicamente, insieme a Nainggolan sono due belle pedine per il centrocampo. Di Francesco era un bravo ragazzo e una bella persona. Non posso che fargli i migliori auguri per la sua carriera".

SU REINA E STRAKOSHA

"Io ho sempre cercato di averne uno che fosse il titolare, e uno che facesse la riserva. Con chiarezza ci accordavamo che il titolare sarebbe stato esclusivamente uno".

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