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Marusic
Il caos dovuto al tentativo di creare la Superlega è tutt’altro che vicino alla sua conclusione. La storia della sua genesi è ormai nota. Così come è nota la situazione attuale: dei dodici club fondatori, nove hanno fatto un passo indietro e sono stati perdonati dalla UEFA. Gli altri tre, invece, hanno deciso di arrivare allo scontro con il massimo organo calcistico europeo. Tra questi tre club c’è anche una squadra italiana, la Juventus. Etra le sanzioni che la UEFA sta valutando per i tre club in questione, c’è quella dell’esclusione dalle coppe europee per uno o due anni.
A questo punto la domanda sarà sorta spontanea: cosa c’entra la Lazio in tutto questo?
Il ruolo della squadra biancoceleste si limiterà a essere quello dello spettatore, forse con grandissimi - e non pronosticabili - rimpianti. Ammesso che alla fine qualcosa succeda davvero: va infatti detto che, al momento, si tratta solo di voci e minacce, il classico gioco delle parti. Ma, se tutto dovesse essere confermato, con l’esclusione della Juve salirebbe in Champions il Napoli, arrivato quinto in campionato.
Ed è qui che entrerebbero in scena i grandi rimpianti biancocelesti. La Lazio ha concluso il campionato al sesto posto, distante nove punti dai partenopei (e undici dal secondo posto). A pesare è stato il netto calo nelle ultime partite, grande costante della gestione Inzaghi. E proprio questo calo potrebbe alla fine, con l’esclusione della Juventus dalla Champions, risultare decisivo. Chissà allora che, dovesse verificarsi questo scenario, i biancocelesti non possano trarne un insegnamento. E, in questo senso, il possibile arrivo di Sarri potrebbe aiutare.
Di fronte alle statistiche delle ultime cinque gare di campionato, da quando Simone Inzaghi è arrivato in prima squadra, il confronto tra i due allenatori è impietoso. E questo anche escludendo - perché Sarri era senza squadra - l’ultima stagione, la peggiore dell’era Inzaghi con 4 punti conquistati su 15 disponibili.
L’ex allenatore biancoceleste vince il confronto - di misura - solo nelle stagioni ’19-’20 e ’18-’19. E lo fa con con 9 e 7 punti contro, rispettivamente, gli 8 e i 6 di Sarri tra Juve e Chelsea. Nelle tre stagioni precedenti, quelle in cui Sarri allenava il Napoli, invece, il passivo diventa pesante. Andando indietro nel tempo Inzaghi ha conquistato nell’ordine 8, 6 e ancora 6 punti. Sono invece 10, 15 e 12 i punti conquistati da Sarri.
Il totale parla chiaro: il bottino di Inzaghi è di 36 punti su 75 disponibili; sono invece 51 su 75 quelli portati a casa da Sarri. E allora chissà che il possibile arrivo dell’ex Napoli sulla panchina biancoceleste - qui tutti gli aggiornamenti - non possa anche invertire questo trend negativo. Che potrebbe pesare non poco sul bilancio della stagione appena conclusa.
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