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PRIMAVERA | Sanderra: “Testa bassa e lavorare. Bordon? Pronto per un vero campionato”

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Le dichiarazioni del tecnico della Primavera Stefano Sanderra intervenuto ai microfoni ufficiali del club tirando le somme d'inizio stagione

Alla sosta da terza forza del campionato. Un innocente sogno a inizio anno, una piacevole realtà alla decima giornata: in casa Lazio la Primavera di mister Sanderra continua a stupire e arriva alla pausa a quota 21 punti (frutto di 6 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta) dietro solo all'Inter e al Milan. Le milanesi, rispettivamente prima e seconda con 24 e 23 punti, guidano dunque il campionato con la squadra di Sanderra vogliosa di continuare a stupire. Proprio il tecnico della Primavera è intervenuto ai microfoni ufficiali del club per tirare le some su questa prima parte di stagione tra campionato, Youth League e Coppa Italia.

"Fin qui abbiamo fatto e stiamo facendo sicuramente bene. Adesso c’è una sosta importante per tirare un po' il fiato. La squadra piace, sta trasmettendo emozioni. Noi dobbiamo continuare così senza mai abbassare la guardia. Io non guardo troppo i numeri oppure la classifica, ma è una cosa che non faccio in generale proprio. Adesso la cosa importante è che i ragazzi devono avere una mentalità, migliorare con il duro lavoro giorno dopo giorno. Poi i risultati arrivano, ma dobbiamo fare risalto soprattutto dei miglioramenti. La squadra dà l’anima. Nello sport, come nella vita, c’è anche un po’ di spirituale, ed è così che la gente si appassiona. Per arrivare a fare cose buone si deve passare anche per strade difficili e tortuose. L’anno scorso c’era stata una fase d’investimento e di costruzione, lì è stata brava la società. Ho avuto totale fiducia, c’è voluto tempo. Poi la squadra è partita e sono arrivati i risultati. Ogni squadra ha delle caratteristiche. Noi abbiamo una fase difensiva fatta bene da tutta la squadra. Qui c’è anche il lavoro fatto dai centrali di difesa in prima squadra, in ritiro. Sono venuti molto più maturi. È un lavoro di tutti. La squadra è molto attenta in fase difensiva.

Bordon? Mi è piaciuto subito. Aveva già giocato a centrocampo. Lui ho pensato subito di metterlo davanti alla difesa, visto che dietro nei centrali siamo messi bene. Non è propriamente il suo ruolo, ma ci sta bene. Sanà Fernandes e Gonzalez sono giocatori importanti, io vedo tanti margini di miglioramento. Devono fare tanta strada, la volontà farà la differenza. D’Agostini viene da un campionato americano dove la cultura tattica e tecnica non è profonda. Ha grande qualità, c’è tanto da lavorare. Lui ha voglia e grandi margini di miglioramento. Lì poi c’è anche Sulejmani che è un ottimo giocatore. Ruggeri è diventato un leader. Ha incarnato la nostra mentalità. Come uomo è cresciuto tanto, è molto maturo. Lo vedo pronto per campionati professionistici. Contro il Torino abbiamo fatto bene dal punto di vista tattico. Abbiamo capito e interpretato il loro pressing che all’inizio ci aveva messo in difficoltà. La squadra deve essere duttile e brava a leggere la partita. Abbiamo fatto una grande gara".

Io personalmente ho iniziato ad allenare a 27 anni a Frosinone. È una lunga carriera con tante esperienze, positive e negative. Avevo finito il ciclo di Malta in bellezza, e volevo ripartire con una grande società. Quando mi ha chiamato la Lazio non ci ho pensato su due volte. Altri sport? Mi piace molto il basket, sono tifoso del vecchio Banco Roma. Quando torno a casa però stacco. Mi piacciono tante altre cose: la lettura, libri, l’arte, i concerti, la cultura. Sono un curioso nella vita, mi piace e vedo un po’ di tutto. E poi coltivo le mie passioni, come la filosofia che non è un segreto. Con i ragazzi ho uno stile molto asciutto. Loro lo sanno che io ci tengo che studino, che abbiano una cultura. Bisogna stare attenti a concentrare tutto il potenziale di un ragazzo sul calcio.

Mi piace quando un giocatore studia e ha passioni diverse anche dal calcio. Io in questa squadra vedo dei valori, un bravo giocatore parte da l’essere uomini. Questi ragazzi hanno capito molte cose e sono contento. Mi rivedo nella loro lotta e nel loro duro lavoro. Tutti possono aspirare a delle belle carriere. Obiettivi? La società alza sempre il tiro e vuole sempre di più, come anche io. Ci vuole umiltà. Vogliamo mantenere la categoria e levarci molte soddisfazioni. Bisogna canalizzare l’energia positiva, che ce n’è tanta. Piedi per terra e lavorare. La Youth League ci ha tolto grandi energie ma ci ha fatto crescere tantissimo". 

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