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Pinzi: “Lazio in fase calante e stanca, l’Udinese ha una grande occasione”

Pinzi
L'intervista al doppio ex di Lazio e Udinese Giampiero Pinzi, di nota fede biancoceleste, ha vestito il bianconero per oltre tredici stagioni
Stefania Palminteri Redattore 

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Intervenuto ai taccuini de Il Messaggero VenetoGiampiero Pinzi ha presentato il match tra Lazio e Udinese che andrà in scena stasera all'Olimpico. Di nota fede biancoceleste, la sfida ai bianconeri è un'occasione monumentale per i capitolini nella rincorsa alla Champions League. Nella sua carriera, Pinzi ha vissuto tredici stagioni in bianconero e ha avuto un passato anche nello staff friulano. Queste le sue parole: “L’Udinese avrà una gran bella occasione perché mi immagino una Lazio stanca”.

Pinzi, la sua previsione è figlia del calendario laziale, con l'Udinese a cavallo del doppio impegno di coppa con il Viktoria?

“Sì, ma non solo, perché la Lazio la vedo un po' in fase calante e nelle ultime partite ha fatto fatica, come a Milano dove è stato il Milan ad agevolare il successo della squadra di Baroni”.

Poi c'è stata la vittoria di giovedì a Plzen col finale in nove uomini.

“È stata una grande vittoria per la Lazio, ma più delle due espulsioni credo che la fatica si sia fatta sentire per il campo che era in pessime condizioni. Giocare su certi terreni e al giovedì in coppa, in una eliminatoria, toglie molte energie e recuperare le forze in soli tre giorni non è semplice. Ci sono quindi più fattori che possono penalizzare la Lazio, non ultimo l'assenza di Castellanos che è un riferimento importante, e il possibile turnover per la partita di ritorno di giovedì col Viktoria Plzen”.

Tra questi fattori c'è anche l'Udinese?

“Assolutamente, soprattutto perché i bianconeri stanno molto bene e giocano spensierati. L'Udinese si presenterà a Roma a vele spiegate con la salvezza già in tasca”.

Pinzi, a suo parere quali saranno i duelli decisivi della partita?

“La Lazio sviluppa molto del suo gioco sulle fasce, dove partono molti cross. Zaccagni parte largo e poi si accentra per far posto alle incursioni di Tavares e lì sono molto bravi”.

Non a caso Runjaic ha pensato a lungo alla scelta della catena di destra…

“Logico, perché bisogna considerare le caratteristiche dei giocatori. Non so quanto possa essere a suo agio Kristensen contro simili avversari, magari servirebbe più un giocatore di gamba. Il discorso però vale anche sul lato opposto dove Isaksen è un bel vedersi ultimamente”.

Analizzando l'Udinese invece?

“Per me con l'inserimento di Solet la squadra ha solidità. I duelli là dietro li vincono tutti Bijol e Solet, col francese che impressiona per la facilità con cui esce dalla situazioni di traffico palla al piede, mentre in avanti stiamo vedendo moltissime rotazioni con cui non si danno punti di riferimento agli avversari”.

Sugli esterni Atta e Ekkelenkamp faranno soffrire la Lazio?

“Abbiamo visto che gli esterni sono atipici in questo modulo in cui ruotano molto e entrano in mezzo al campo, e qui bisogna dare merito al tecnico che è stato bravissimo a inventarsi questa mossa. Si dice che gli allenatori contino poco, ma non è così. Per me Atta è un giocatore molto forte anche dal punto di vista atletico e sono molto curioso di vederlo ancora all'opera. A destra comunque lo preferisco a Thauvin che col Venezia, in quella posizione, aveva un po' sofferto. Il francese meglio averlo vicino a Lucca”.

Sembra che Sanchez non parta titolare all'Olimpico.

“Sta pagando il lungo infortunio d'inizio stagione, ma lo conosco e so quanto è testardo. Lui poi vuole sempre stare al massimo, ma ci vorrà tempo. Deve pazientare e aiutare la squadra come sta facendo”.

Pinzi, dopo le vittorie delle avversarie che la precedono in classifica per l'Udinese l’Europa diventa più difficile?

“Sì, perché là sopra qualcuna deve cadere e non è semplice, ma l'Udinese può provarci comunque”.

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