Vai nel canale Telegram di Cittaceleste >
news
Pedro da record. Ora il rinnovo poi un futuro ancora nella Lazio
Come il vino più invecchia e più migliora. Non è un luogo comune ma il riassunto della stagione di Pedro, per quanto sembri impossibile pensare che si tratti dello stesso calciatore che nell’estate 2010 era in campo a Johannesburg nella finale Mondiale tra Spagna e Olanda. Eppure è proprio lui e, quindici anni dopo, eccolo calcare ancora i campi di uno dei principali campionati europei. È l’unico dei calciatori di quella finale a farlo ancora oggi: Busquets gioca ancora ma a Miami, Sergio Ramos in Messico, tutti gli altri hanno smesso. A luglio il calciatore della Lazio compirà 38 anni, la carta d’identità si aggiorna inesorabilmente ma lui non vuole saperne di appendere gli scarpini al chiodo, anzi.
“Dobbiamo ancora parlare di rinnovo e trovare l'accordo. Ma se vogliono, io resto”. Mai negli ultimi mesi Pedro era stato così diretto in merito al suo futuro E ora Lotito e Fabiani, che rimandano l’appuntamento tra maggio e giugno, non potranno più nascondersi. L’appetito vien giocando, lo ha spiegato benissimo lo spagnolo: “Quando si vince in stadi come questi ti viene voglia di continuare a giocare per sempre, al massimo”. E al massimo il canario ci va davvero: sono già dieci i centri stagionali, nessuno nei top cinque campionati europei alla sua età ha fatto meglio. È a otto Vardy, a quattro Stuani. Ma il primo gioca per salvare il Leicester e il secondo sogna al massimo una qualificazione in Conference con il Girona. Pedro, invece, lotta con la Lazio per un posto in Champions e un’Europa League da protagonista. Ma non solo.
I numeri di Pedro, già di per sé strepitosi, lo sono a maggior ragione se si valuta anche il rendimento personale. Mai in tutta la sua carriera aveva segnato con una frequenza simile, pensando al rapporto di una rete ogni 119 minuti giocati. E con le sei reti segnate in Serie A guarda anche al record personale in Italia, fatto stabilire nel primo anno alla Lazio con nove reti in campionato. E ora i biancocelesti sono chiamati a blindarlo almeno per un altro anno, ancora da calciatore: “Dobbiamo parlare, vedremo cosa vorrà fare la società. Sono tranquillo, sto bene alla Lazio, ma voglio stare qui per lavorare, per essere una soluzione, non un problema. Vedremo se vogliono continuare con me con questo ruolo”. Pedro non ha intenzione di smettere, ma cosa farà Lotito?
La sensazione è che il rinnovo fino al 2026 sia sempre più nell’aria, poi si vedrà cosa potrà regalare il futuro. Non va infatti escluso un futuro in veste dirigenziale all’interno della Lazio, o anche da allenatore partendo dal settore giovanile. “Qualche volta ne abbiamo parlato con Fabiani. Mi piacerebbe e sarebbe bellissimo, ma io ho una situazione familiare complicata, ho i figli in Spagna, anche se sto benissimo a Roma e in una società con valori e gente straordinaria. Mai dire mai comunque”. Tutto rimandato, però, perché Pedro non ha intenzione di ritirarsi e, anzi, sogna un trofeo con la Lazio: “Prima di smettere voglio vincere qui una Coppa. Per l'Europa League a Bilbao sarei pronto a tuffarmi dentro la Fontana di Trevi, sempre che non mi arrestino”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA