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Panchina Lazio, c’è anche Mihajlovic con Tare ridimensionato
Tiene banco la panchina della Lazio. Inzaghi è sempre più in bilico, Gattuso in pole position. Ma occhio anche all’ex Mihajlovic, che potrebbe ridimensionerebbe il potere (e questo non dispiace al patròn) di Tare nello spogliatoio, ma prima bisognerebbe far rientrare fra i due un vecchio litigio mai ricucito. In lizza anche De Zerbi e la suggestione Conceicao. I tifosi si dividono. Tutto è ancora in ballo e, nonostante sia fondamentale programmare subito, può essere utile prendere tempo anche dal punto di vista economico.
RIBASSO
Era stato stretto un patto per la Champions. Inzaghi avrebbe ricevuto il riconoscimento richiesto (in termini di soldi) a obiettivo centrato. Senza gli introiti del quarto posto, Lotito può e deve giocare al ribasso. Se Simone non ha alternative sul piatto ed è vero il suo amore sbandierato, deve accettare così (a 2,5 milioni per due anni più opzione per un altro) il rinnovo. Il mister e Tare avevano ricevuto carta bianca nell’ultimo mercato, ora Lotito è pronto a una rivoluzione di suo pugno. Se sarà necessaria una cessione big, non vuol sentire più nessun mugugno. Conta il bene del bilancio e della Lazio. Già si era impuntato la scorsa estate con alcuni tagli nello staff medico</a>, è pronto a riprende in tutto il pieno controllo. E’ evidente che qualcosa sia andato storto, per questo ora tiene appesa la Lazio. O si è convinti di correggere tutti insieme il tiro oppure le deleghe del numero uno saranno affidate a un nuovo ciclo. Le riflessioni sono ancora in corso.
Cittaceleste.it
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