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TALLINN, ESTONIA - AUGUST 15: UEFA President, Aleksander Ceferin looks on during the UEFA Super Cup between Real Madrid and Atletico Madrid at Lillekula Stadium on August 15, 2018 in Tallinn, Estonia. (Photo by Alexander Hassenstein/Getty Images)
Addio al Fair Play Finanziario. Il prossimo 7 aprile, il Comitato Esecutivo dell’Uefa voterà nuove norme per la regolamentazione economica per i club. L’obiettivo è quello di trovare un nuovo modello per il controllo dei costi delle società calcistiche. Ci sarà un tetto alle spese delle società: i costi non potranno superare il 70% dei ricavi. Come riporta il New York Times, l’Uefa avrebbe abbandonato l’ipotesi dell’introduzione del salary cap di fronte alle difficoltà legali. La percentuale in questione è stata motivo di numerose discussioni - così come lo sarà quando la Figc sarà chiamata a fissare i parametri dell’indice di liquidità, dal prossimo anno vincolante per l’iscrizione al campionato di Serie A.
La federazione tedesca si è battuta per abbassare ulteriormente la percentuale del 70% di spesa rispetto ai ricavi. Le federazioni che includono i club più ricchi d’Europa avevano cercare di innalzare tale percentuale fino al 90%. Alla fine, si è trovato un compromesso. Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore in maniera graduale. Nella prima stagione, i club potranno spendere fino al 90% dei loro ricavi, ma nel giro di tre anni si arriverà alla percentuale del 70%. Ci potrà essere flessibilità, che consentirà ai club più virtuosi di spendere fino a dieci milioni in più della percentuale stabilita. Ma a condizione che abbiano bilanci in regola e non abbiano mai violato precedentemente i regolamenti.
Ovviamente, la federazione continentale sta studiando anche le eventuali sanzioni che verranno applicate ai club che non rispetteranno la nuova regolamentazione economica. Multe, esclusioni e retrocessioni - dalla Champions League all’Europa League - verranno applicate dall’Uefa qualora i club - nel corso della gestione finanziaria - dovessero violare le nuove normative. Il Fair Play Finanziario, adottato dall’ex presidente dell’Uefa Michael Platini, non è stato uno strumento utile per controllare i costi di gestione dei club. Diverse società del campionato italiano lo hanno ripetutamente violato. Senza mai andare incontro a sanzioni significative, a discapito delle società più virtuose che - rispettando i parametri - hanno di fatto favorito le dirette concorrenti, mai in linea con le norme amministrative stabilite dall’Uefa.
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