Addio al Fair Play Finanziario. Il prossimo 7 aprile, il Comitato Esecutivo dell’Uefa voterà nuove norme per la regolamentazione economica per i club. L’obiettivo è quello di trovare un nuovo modello per il controllo dei costi delle società calcistiche. Ci sarà un tetto alle spese delle società: i costi non potranno superare il 70% dei ricavi. Come riporta il New York Times, l’Uefa avrebbe abbandonato l’ipotesi dell’introduzione del salary cap di fronte alle difficoltà legali. La percentuale in questione è stata motivo di numerose discussioni - così come lo sarà quando la Figc sarà chiamata a fissare i parametri dell’indice di liquidità, dal prossimo anno vincolante per l’iscrizione al campionato di Serie A.
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Extra Lazio – Addio Fair Play Finanziario: Uefa vara nuove norme per i club
Il prossimo 7 aprile, il Comitato Esecutivo dell’Uefa voterà nuove norme per la regolamentazione finanziaria delle società
La federazione tedesca si è battuta per abbassare ulteriormente la percentuale del 70% di spesa rispetto ai ricavi. Le federazioni che includono i club più ricchi d’Europa avevano cercare di innalzare tale percentuale fino al 90%. Alla fine, si è trovato un compromesso. Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore in maniera graduale. Nella prima stagione, i club potranno spendere fino al 90% dei loro ricavi, ma nel giro di tre anni si arriverà alla percentuale del 70%. Ci potrà essere flessibilità, che consentirà ai club più virtuosi di spendere fino a dieci milioni in più della percentuale stabilita. Ma a condizione che abbiano bilanci in regola e non abbiano mai violato precedentemente i regolamenti.
Ovviamente, la federazione continentale sta studiando anche le eventuali sanzioni che verranno applicate ai club che non rispetteranno la nuova regolamentazione economica. Multe, esclusioni e retrocessioni - dalla Champions League all’Europa League - verranno applicate dall’Uefa qualora i club - nel corso della gestione finanziaria - dovessero violare le nuove normative. Il Fair Play Finanziario, adottato dall’ex presidente dell’Uefa Michael Platini, non è stato uno strumento utile per controllare i costi di gestione dei club. Diverse società del campionato italiano lo hanno ripetutamente violato. Senza mai andare incontro a sanzioni significative, a discapito delle società più virtuose che - rispettando i parametri - hanno di fatto favorito le dirette concorrenti, mai in linea con le norme amministrative stabilite dall’Uefa.
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