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Acerbi fra i diffidati della Lazio
La Lazio esce con le ossa rotte dal “Dall’Ara” di Bologna, e vede ripresentarsi i fantasmi del girone d’andata. Si scrive Bologna-Lazio, si legge Sampdoria-Lazio bis. Proprio come contro i blucerchiati nel match d’andata, i biancocelesti non sono pervenuti, perdendo duelli e non arrivando mai ad essere davvero pericolosi. La sconfitta di martedì contro il Bayern Monaco si è fatta sentire, c’è da scongiurare un contraccolpo psicologico che sarebbe dannoso. Almeno al momento quel che è certo è il contraccolpo fisico: la squadra ha palesato difetti, ancora una volta, a giocare tre gare in una settimana ad alti ritmi contro avversari riposati. Fin quando anche le altre squadre giocano una volta ogni tre giorni (vedi i tanti turni infrasettimanali tra dicembre e gennaio) è un mal comune mezzo gaudio, quando si gioca contro avversari più freschi con gli impegni di Champions inframezzati sorgono i problemi. E soprattutto non possono giocare sempre gli stessi: Immobile, Leiva e Lazzari su tutti fuori forma e stanchi, con problemi fisici, ma anche Correa, Luis Alberto e Milinkovic (il serbo è quello che sembra reggere meglio a questi ritmi). Fare turnover non è proibito. La seconda sconfitta consecutiva apre ad un processo ora che terrà banco nei prossimi giorni, maledetta Champions verrebbe da dire. Proprio quella Champions che diventa una chimera rigiocare.
PROSSIMI IMPEGNI – Bisogna reagire, come bisognava fare già in campo a Bologna dopo il rigore sbagliato e il gol subito in 1’. Capita, è la dura legge del calcio. Ma non giocare tutta la gara è ancora peggio. E’ andata come è andata, adesso testa ai prossimi impegni. Della sfida con il Torinonon v’è certezza, e allora si guardi a Torino, quando sabato prossimo si andrà ad affrontare la Juventus. La Lazio può fare la storia come la prima squadra a battere due volte i bianconeri nel proprio stadio in serie A. La gara con il Bayern non può essere un alibi o risvolti negativi psicologici: in Champions la Lazio ha fatto la sua parte ed era praticamente impossibile, oltre che da presuntuosi e spocchiosi, pensare di passare il turno contro i tedeschi campioni di tutto. Perché una squadra che dà 8 gol al Barcellona, 6 al Tottenham, 4 all’Atletico Madrid e così via, non ne può dare quattro anche alla Lazio? Coraggio, bisogna reagire.
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