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Nessuno tocchi Immobile. Il pallone scottava, Ciro è freddissimo: Fiorentina ko

Michele Cerrotta

Il capitano della Lazio si prende sulle spalle la sua gente, esulta rabbiosamente indicando lo stemma dopo il gol e fa volare i biancocelesti

Azzerare i fantasmi di Rotterdam, cancellare le difficoltà e ripartire subito. Missione non semplice per la Lazio, che all’Olimpico ospita la Fiorentina di Italiano. Non c’è il pienone, ma gli oltre 30mila tifosi presenti si fanno sentire prima del fischio di inizio. E la Lazio parte subito bene, non come contro l’Atalanta ma mostrando un piglio diverso rispetto a quello visto in Olanda. Passano otto minuti e Nico Gonzalez rischia tantissimo tenendo dentro un pallone che viene catturato da Guendouzi: palla tesa al centro dell’area, libera la difesa della Fiorentina. Quattro minuti dopo ancora dalla fascia destra si rendono pericolosi i biancocelesti: Lazzari serve Castellanos che appoggia per Luis Alberto, ma il Mago colpisce solo l’esterno della rete. Passano sessanta secondi e Beltran trova il gol del vantaggio bucando una difesa troppo morbida. L’arbitro, dopo un lungo check del Var, annulla tutto però per l’evidente tocco di mano dell’argentino.

La Lazio accusa il colpo, la Fiorentina prova ad approfittarne. Ci va vicino al 17’: cross di Duncan, Marusic anticipa Beltran spedendo la palla sul pallo alla sinistra di Provedel, bravo poi nel toccare e allontanare ulteriori pericoli. Superato lo shock, la Lazio riparte e prova ad approfittare al 29’ di un rinvio sbagliato di Terracciano. La palla arriva da Guendouzi a Zaccagni che si accentra e calcia a giro senza trovare la porta. Due minuti è forse troppo severo Marcenaro nel punire Lazzari con il giallo per una lieve sbracciata. Al 38’ è impreciso Marusic di testa su una copertura difensiva: la palla rimane a Ikone che serve Nico Gonzalez, ma è bravo Provedel a uscire sui piedi dell’argentino e a far suo il pallone. Il conto dei gialli viene pareggiato due minuti dopo: Duncan stende Guendouzi lanciato verso l’area della Fiorentina, giallo inevitabile.

Succede di tutto nell’unico minuto di recupero concesso: contrasto Rovella-Ikone nell’area di rigore biancoceleste, l’arbitro lascia correre. Al fischio finale il calciatore della Viola va a cercare Rovella, accennando il gesto di una testata. Marcenaro decide di ammonire entrambi. Un cambio per la Fiorentina alla ripresa: fuori Duncan, dentro Mandragora. Rischia al 51’ Guendouzi che perde una brutta palla, bravo Patric a evitare ogni pericolo. Li evitano invece una lettura errata del guardalinee e un clamoroso gol divorato da Castellanos al 54’: bandierina alta e palla fuori, ma era tutto buono. Un minuto dopo Bonaventura scalcia su Zaccagni: giallo. Si abbatte il diluvio sull’Olimpico, Luis Alberto serve Felipe Anderson che si gira benissimo e calcia, ma trova un’ottima risposta di Terracciano. Non arriva invece il secondo giallo a Ikone al 58’: trattenuta evidente su Marusic, l’ivoriano viene graziato. Forse anche per questo protesta Sarri, ammonito al 60’.

La pioggia dura pochi minuti, al 62’ due cambi per la Fiorentina: fuori Beltran e Bonaventura, dentro Nzola e Barak. Un minuto dopo arriva il primo cambio di Sarri: fuori Rovella, dentro Cataldi. Bravo Castellanos al 65’ a recuperare palla e crossare per Felipe Anderson, palla a Luis Alberto che di prima calcia in porta e trova ancora attento Terracciano. Due minuti dopo arriva il giallo anche per Zaccagni e due cambi di Sarri: fuori Luis Alberto e Guendouzi, dentro Kamada e Vecino. Illumina subito il giapponese al 70’ con una palla illuminante per Felipe Anderson che calcia, trova l’opposizione di Milenkovic e poi prova a ribattere ma il pallone finisce in curva. Un minuto dopo dentro Maxime Lopez per Arthur, di nuovo sotto il diluvio. Al 77’ arriva il momento di Immobile, acclamato dallo stadio, e Pedro: fuori Castellanos e Zaccagni. Due minuti dopo fuori Biraghi per Ranieri.

Ultima minuti per cercare il vantaggio, ci prova Vecino all’83’ con un tiro dalla lunga distanza, la palla lambisce il palo e termina fuori. Il cronometro corre ma è la Fiorentina a provarci, andandoci vicinissima all’89’ con Maxime Lopez dopo una errore di Cataldi. Meriterebbe invece il giallo Ranieri al 90’ per una spinta su Lazzari, l’arbitro fischia solo il fallo. Quattro minuti di recupero, si risveglia la Lazio, sale in cattedra l’esperienza. Cross di Pedro al 94’, Vecino salta di testa ma Milenkovic lo anticipa toccando con la mano. Nessun dubbio per Marcenaro, è rigore. Dal dischetto, glaciale come solo i grandi campioni sanno fare, si presenta Immobile. L’Olimpico tiene il fiato sospeso, Immobile tira un gran respiro e calcia. Terracciano spiazzato e Lazio in paradiso. Non si è Re per caso, nessuno tocchi Ciro Immobile: il pallone, stasera, era di piombo.


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