Al termine della gara che ha visto la Lazio trionfare sul Napoli al Maradona, è intervenuto in conferenza stampa il tecnico biancocelesteMaurizio Sarri. Queste le sue parole.
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Napoli-Lazio, Sarri in conferenza: “Passi avanti enormi rispetto lo scorso anno”
È stata la partita dell’intelligenza tattica, dell’attesa e dell’opportunismo: l’aveva studiata così? Questa gara quanta autostima dà alla Lazio per la corsa Champions?
“Quando prepari una partita con squadre che hanno la forza del Napoli sono sempre estremamente difficile. Pensare di venire qui e dettar legge era difficile, così come era un suicidio pensare di difendersi e basta. C’era bisogno di questa grande applicazione in fase difensiva, ma anche personalità e coraggio quando si entrata in possesso. Abbiamo fatto gol su una lunga fase di possesso nostra, prima avevamo sofferto poi abbiamo palleggiato e fatto gol. La cosa importante era l’aspetto mentale, convincere i ragazzi di poter fare risultato. Sono entrati in campo convinti ed è già tanta roba, vedendo i numeri del Napoli in casa. La Champions? Dobbiamo essere umili, martedì giochiamo in Conference. Nei prossimi tre mesi vediamo”.
Oltre a essere contento sei un po’ arrabbiato?
“Perché non si è vinto 2-0? (Ride, ndr). Per i punti persi, ne perdono tutti escluso il Napoli che ne ha persi pochi. In queste gare è più facile fare bella figura contro squadre che giocano a calcio come te. Poi arrivano le partite in cui è duro giocare a calcio e la gente superficiale pensa sia semplice perché gli avversari sono decimi. Qualche punto lo abbiamo perso in modo banale, ma si parla di un paio di partite. Dal punto di vista della continuità rispetto all’anno scorso abbiamo fatto passi in avanti enormi”.
Si può dire che però ogni tanto manca la testa per la continuità?
“Se devi dirlo perché abbiamo preso gol al 90’ a Genova con la Samp… è mancata per un minuto, se vai a commentare l’Inter allora? È una storia di tutti, non solo nostra”.
Per Sarri uomo e allenatore quanto era importante questa gara?
“In questa città penso di aver lasciato qualcosa, anche se alla fine non abbiamo vinto. Poi non ho rivincite da prendermi col Napoli, sono tre punti importanti perché abbiamo battuto la squadra più forte del campionato”.
Da un punto di vista emotivo sai cosa significa vincere, provare a farlo, qui. Che ne pensi di questo Napoli? E qual è il più bello?
“Le bellezze sono molteplici. La differenza è che questo Napoli andrà a vincere e quindi lo invidio da morire Spalletti. Ma è stato un fenomeno lui e il direttore sportivo, hanno avuto il coraggio di fare cose che in pochi hanno il coraggio di fare”.
La mossa di Vecino centrale va considerata definitiva per far convivere Milinkovic e Luis Alberto?
“In questo momento Vecino ha un’energia sotto ogni punto di vista - mentale, fisico, nervoso - che diventa dura lasciarlo fuori. Provo a trovargli posto in ogni modo, ma per rendere al massimo in questo ruolo avrebbe bisogno di fare una sequenza di partite di fila. Ma in questo momento lui è un’energia che non volevo tenere fuori”.
Qui è stato coniato il termine Sarrismo. Ma forse non è questo integralismo che tutti si aspettano.
“Non è che si è fatta una gara completamente difensiva, in certi momenti il Napoli ti costringe negli ultimi trenta metri di campo. Stavo leggendo i dati, abbiamo tirato più del Napoli nello specchio. Nell’ultimo anno non penso sia successo spesso. Noi abbiamo una squadra che per caratteristiche non può avere le qualità di palleggio del mio Napoli. Poi ha altre qualità, ovviamente”.
Alla Lazio cosa manca per essere il Napoli di quest’anno?
“Mancano i punti per forza. Poi noi l’anno scorso abbiamo iniziato un percorso, l’anno scorso c’erano alti e bassi e una squadra con alta età media da rifondare. Abbiamo iniziato un percorso lungo di ringiovanimento, da quando c’ero io il Napoli ha fatto una serie infinita di Champions consecutive. Questo ti permette di avere appeal sui giocatori e fare mercati. Noi siamo in fase evolutiva e centrare la Champions per un paio di anni di fila”.
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