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Sarri
Dopo il fischio finale della sfida tra la Lazio e il Monza, il mister Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa. Ecco come ha commentato la sfida dello U-Power Stadium il tecnico biancoceleste dopo un successo pesantissimo per la classifica e per la corsa Champions.
La Lazio ha trovato continuità: è la squadra che sognava?
“Al gruppo ieri ho chiesto maturità nel senso di capire l’importanza del momento e nel far tesoro degli errori del passato. I segnali stanno arrivando, la squadra ha fatto una gara seria contro un avversario difficile per tutti perché ha qualità di palleggio. Se vieni qui senza spirito di sacrificio non tiri fuori le gambe. Hanno qualità, ampiezza, due trequartisti: sono contento che per 80’ l’abbiamo gestita nel modo giusto, poi siamo diventati troppo passivi nel finale. Sicuramente è un percorso che comincia a piacermi parecchio”.
Nella sua testa Felipe Anderson oggi è un attaccante da doppio ruolo?
“È uno che ci garantisce un’alternativa seria e solida, anche se completamente diversa, a Immobile. La sua interpretazione del ruolo è da studiare, quando cerchi squadre che cercano riferimenti sull’uomo giocare contro di lui è difficile. Ti porta per vie esterne, a centrocampo, diventa difficile. Bisogna essere molto contenti però perché ho visto entrare 20-25 minuti Ciro e mi sembra che fisicamente ne stia uscendo bene”.
Oggi Milinkovic credo abbia fatto una gran partita.
“Vi racconto l’impressione dalla panchina, poi vedremo. Mi sembra che abbia fatto un percorso diverso dalla squadra: primo tempo di sofferenza, poi è salito e ha fatto un secondo tempo di grande livello. È sicuramente in crescita, poi se continua così nelle ultime dieci ci darà una grande mano”.
Da cosa nasce questa rivoluzione difensiva?
“Abbiamo preso difensori di ottimo livello e molto adatti a giocare così. E tutta la squadra ha molta più partecipazione e consapevolezza della fase difensiva. Pian piano è venuta un’evoluzione difensiva: non possiamo pensare di non prendere mai gol ma la sensazione di una squadra tosta c’è al momento. Penso sia frutto di caratteristiche dei giocatori, lavoro sul campo e mentalità difensiva cresciuta in tutta la squadra”.
Possiamo cominciare a pensare a un progetto a lunga scadenza di Sarri?
“Nel calcio le clausole lasciano il tempo che trovano, se un allenatore non ci vuole stare diventa difficile tenerlo. E nel nuovo contratto non c’è la clausola. Ho due anni di contratto, alla Lazio sto bene. Mi sento partecipe, mi hanno fatto sentire importante e mi ci sento dentro. Se non succede qualcosa di clamoroso voglio fare un lunghissimo progetto, voglio chiudere alla Lazio. La Lazio è strana, vista da fuori non te ne rendi conto ma dall’interno ti entra dentro”.
Spera che non vengano dati i punti alla Juventus?
“Non ci deve interessare niente, dobbiamo guardare il nostro procreo. Nelle ultime dieci dobbiamo continuare nel trend delle ultime sette-otto, se devo spendere energie sulla Juventus diventa difficile. Alla fine tireremo le somme”.
Qual è la media punti per arrivare in Champions? Ce n’è una per arrivare secondo?
“Se qualcuno fa una tabellina la strappo e mi tocco sotto. I punti li fai dove non credi e li lasci dove pensavi di farli. L’anno scorso sono stati 70, non penso si discosterà molto. Ogni campionato ha storia a sé ma negli ultimi anni siamo vicini a questo punteggio. Noi dopo aver esultato dieci minuti dobbiamo tornare ad allenarci già domani mattina. Prima era una cazzata pensare fosse impossibile, ora è una doppia cazzata pensare sia facile”.
Della partita di oggi cosa rivedrà che le ha fatto piacere?
“La sensazione che questi due trequartisti che potevano diventare per noi un problema sono stati assorbiti abbastanza bene. La linea difensiva deve ringraziare anche Cataldi, ha fatto un lavoro disumano scivolando da un trequartista all’altro in base a dove era la palla. Oi a un certo punto della gara l’ha pagato andando in riserva. Era una cosa che temevo, così come l’ampiezza. Abbiamo forse preso qualche cambio di campo di troppo”.
È un segnale positivo vedere Luis Alberto uscire dal campo arrabbiato?
“Luis Alberto esce arrabbiato anche se esce al 93’ sul 5-0. Il segnale positivo è come sta interpretando le partite. Penso abbia fatto un grandissimo primo tempo. L’ho tolto perché ormai la squadra stava difendendo bassa e quindi servivano giocatori più fisici. Magari con lui dentro qualche ripartenza l’avremmo sfruttata”.
La scelta di Immobile dalla panchina era programmata?
“No, ne abbiamo parlato insieme ieri sera. Per chi viene da un infortunio sono sempre per farlo partire perché poi decido io quando toglierlo. Ma la sua situazione medica mi sembrava serena, era sicuro e tranquillo. Ma mi diceva che aveva fatto solo 5 allenamenti e allora gli ho proposto di fare il contrario”.
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