Principale sorpresa del campionato, seconda in classifica e numeri da record. Vola in alto la Lazio, lanciata verso il ritorno in Champions League. La Gazzetta dello Sport ha intervistato allora Giorgio Montefoschi, premio Strega nel 1994 con La casa del padre ma soprattutto grande tifoso biancoceleste. Queste le sue parole.
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Montefoschi: “Si vede il lavoro di Sarri: mi ricorda la Lazio di Maestrelli”
Si aspettava una Lazio così?
“È una piacevole sorpresa, ma anche la logica conseguenza dell’ottimo lavoro di Sarri. Al secondo anno di Lazio si vedono i frutti del suo lavoro. Non si poteva pretendere che già al primo anno potesse ottenere dei risultati. Adesso la squadra è sua”.
La parola Champions si può dire o è meglio esser cauti?
“No, meglio essere prudenti. Non abbiamo ancora fatto nulla. C’è un vantaggio in classifica importante, ma ci sono ancora nove partite da giocare e la Lazio deve andare due volte a San Siro per affrontare Inter e Milan”.
Quali sono i giocatori che le piacciono di più?
“Ce ne sono davvero tanti. Penso ai difensori, a Milinkovic e Luis Alberto, a Anderson. E Pedro, davvero impressionante per l’impegno che ci mette. E poi il fatto che la Roma lo abbia scartato e che alla Lazio sia rinato aumenta la soddisfazione…”.
C’è una Lazio del passato che quella attuale le ricorda?
“Sì, quella di Maestrelli. Tanto i punti in comune: calcio offensivo, ma difese solidissime. E poi entrambe con 12-13 titolari. E col cuore italiano. Quella del 74 era ovviamente tutta italiana, ma anche questa non ha tanti stranieri”.
In caso di qualificazione in Champions pensa ci siano le condizioni per poi aprire un ciclo?
“Io credo proprio di sì. Ma sarà fondamentale operare bene sul mercato la prossima estate ed ampliare l’organico”.
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