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Moccia: “Lazio, Baroni e Flaminio: ecco cosa penso. E grazie alla Roma per Pedro”

Pedro
Il noto scrittore, regista e autore televisivo ha parlato della squadra biancoceleste: “Deluso da Spalletti, soprattutto per un calciatore”
Edoardo Benedetti Redattore 

È intervenuto ai microfoni di Radiosei lo scrittore, regista e autore televisivo Federico Moccia, noto tifoso biancoceleste. Questo il suo pensiero sulla Lazio attuale: “A inizio campionato su Baroni dissi che avrei voluto dargli tempo perché non mi piaceva la critica preconcettuale. Non mi piaceva perché non aveva mai potuto allenare una squadra importante come la Lazio. A me piace molto lo spirito, l’armonia e l’equilibrio. Nessuna primadonna, invece di percepire che ci sono tanti tifosi che tifano per loro. Dia credo abbia ancora bisogno di tempo per trovare la sua collocazione, Tavares è quella marcia in più che caratterizza il nostro gioco, profondità. Taveres è un motore in più per una bella Lazio. Mi piace il suo modo di concepire il gioco, poco falloso.

Tra i vecchi Castellanos ha trovato un suo spazio, maggiore libertà e si sente più considerato. L’argentino gioca con la squadra, la squadra è caratterizzata da come i giocatori si trovano tra loro. Parliamo di altruismo, non fa il solista anche se ne avrebbe le qualità. Pedro? Ringrazio i romanisti per questo regalo. Quattro figli e a 37 anni gioca come un ragazzino. Amici romanisti? Sono la maggior parte e spesso subisco, alcuni hanno protestato l’allontanamento di De Rossi e addirittura la gufano a Juric sperando nel ritorno di De Rossi.

La Lazio al Flaminio? Da piccolo andai a vedere alcune partite lì, sarebbe l’ideale per la Lazio. Serve un lavoro fatto bene, la Lazio ci guadagnerebbe e anche la città. Gi obiettivi della Lazio? Vediamo cosa accadrà con le big, al momento con le piccole non abbiamo avuto sorprese. Continuare come ora sarebbe perfetto, l’importante restano le prestazioni. La Lazio non è più passiva e opaca come lo scorso anno, questa Lazio è una squadra ottimistica, mi piace l’energia che vedo nei loro giocatori. Tutti ci mettono la gamba, non puoi avere paura, deve avere certezze che nascono dalla  tua consapevolezza. Spalletti? Deluso dalla sue scelte, soprattutto Zaccagni sarebbe stato utile perché lo vedo determinato”.