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Maurizio Sarri
Sarri spegne sessantatré candeline, ci vorrà un bel regalo per non far spegnere il suo entusiasmo. L’ingranaggio inizia a funzionare, ma la classifica stride, con una media punti di 1,5 a partita. La Lazio ha perso un terzo delle partite disputate in campionato, ha parzialmente passato il girone di Europa League perché necessita di un’appendice per continuare il percorso negli ottavi. Fin qui, il bicchiere è mezzo vuoto. Per tornare a riempirlo, servirebbe una serie di risultati positivi che passano per degli acquisti orientati. La Lazio ha bisogno di giocatori con caratteristiche adatte per interpretare lo spartito del nuovo direttore d’orchestra. Nel post partita di San Siro, l’allenatore della Lazio ha parlato in maniera chiara, chiedendo alla società di muoversi tempestivamente - e repentinamente - sul mercato.
Ma le parole del ds Tare, pronunciate poco prima del calcio d’inizio di Inter-Lazio, vanno in direzione diametralmente opposta a quelle dell’allenatore. Il dirigente parla di eventuali occasioni di mercato, dell’obiettivo Champions League manifestando la convinzione che questo organico possa ancora dare molto. I due parlano su frequenze diverse, e non sembrano essere totalmente in sintonia. Uno guarda a est per tracciare la rotta da intraprendere, l’altro punta a ovest. Il presidente Claudio Lotito avrà l’arduo compito di fare una sintesi tra i suoi due sodali prima di prendere delle decisioni che andranno a determinare le prossime strategie del club laziale.
L’indice di liquidità blocca il mercato della Lazio, ma non è una sciagura piovuta dal cielo. Tale risultato è frutto della mala gestione e delle discrete risorse che il presidente della Lazio ha messo a disposizione della società. Ma i pessimi investimenti effettuati hanno generato un corto circuito, con un monte ingaggi eccessivamente lievitato a fronte di un valore modesto di numerosi giocatori che fanno parte dell’organico. Giocatori dei quali Sarri non sa cosa farsene. Il programma stilato con il presidente Lotito ha come progetto una ricostruzione, il ringiovanimento dell’organico, un progressivo cambiamento della rosa. La necessità della Lazio è chiara, ma altrettanto chiare dovranno essere le strategie del club.
La battuta di Sarri sull’indice di liquidità è una via di fuga da una situazione spinosa. E’ lontana dalla verità, oltre che dallo stile Lazio ormai annacquato dai tempi moderni. Sarri è uomo di campo, ma anche uomo di numeri. Ha preferito la tuta di allenamento alla camicia inamidata della City. Il tecnico conosce bene le dinamiche della finanza. Concentrarsi sulle sue considerazioni sull’indice di liquidità significa distogliere l’attenzione sull’obiettivo. L’allenatore vuole degli acquisti adeguati. E li vuole in fretta, perché sa che l’attuale mercato rischia di compromettere anche la prossima stagione. Questa, è già andata. A meno che non si riesca a salvare il salvabile con la solita coppa Italia che regalerebbe un trofeo, l’accesso in l’Europa League e un minimo di entusiasmo.
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