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Christian Manfredini
Esordio vincente per la Lazio in Europa League. Tre reti alla Dinamo Kiev e partenza sprint per la squadra di Baroni, che dovrà però lavorare subito per la sfida di domenica contro il Torino. Proprio per parlare di questo avvio di stagione e delle due gare è intervenuto ai microfoni di Tag24 l’ex calciatore biancocelesteChristian Manfredini. Queste le sue parole.
La Lazio batte 3 a 0 la Dinamo Kiev nell’esordio di Europa League: ti ha sorpreso per approccio e risultato?
“Sinceramente penso che nessuno si sarebbe aspettato una Lazio così, anche perché si giocava fuori casa. Ho sempre detto che questa sarà una stagione interlocutoria e che servirà alla società e al mister per capire di che pasta sono fatti. Poi, il prossimo anno, sarà quello in cui avere degli obiettivi più concreti. Nonostante la sconfitta di Firenze, credo però che l’avvio della Lazio sia stato positivo. Questa vittoria iniziale in Europa per 3 a 0 è un viatico importante per poter lavorare bene e sinceramente non me l’aspettavo”.
Tanti punti interrogativi, anche perché Baroni ha deciso di cambiare 8 giocatori su 11, rispetto alla formazione vista a Firenze. Ha rischiato troppo?
“Baroni è un allenatore all’esordio, come abbiamo sempre detto, ma al tempo stesso non è certo uno di primo pelo. Nel corso della sua carriera ha già gestito gruppi delicati, anche se con obiettivi diversi rispetto a quello che può aver trovato alla Lazio. È un tecnico preparato e coraggioso, che si assume i propri rischi. Credo che la società ci abbia creduto sin dall’inizio e che abbia preso giocatori funzionali al suo modo di interpretare il calcio. Dia lo scorso anno non ha fatto benissimo a Salerno, ma adesso ha iniziato molto bene la sua esperienza con la Lazio. Mi è piaciuto molto sia in campionato, che in Europa League. La strada è quella giusta, ma bisogna fare attenzione perché sarà davvero lunga”.
Ieri sotto esame c’era anche Dele-Bashiru: che mi dici, ti è piaciuto?
“È un ragazzo piuttosto giovane, per come concepiamo il calcio in Italia, anche se all’estero quelli giovani sono gli adolescenti di 16 o 17 anni. Lui ha già alle spalle un po’ di esperienza e non mi dispiace. Credo che per lui sarà fondamentale trovare la continuità, perché finora ha alternato momenti positivi, ad assenze vere e proprie. Chiaramente però per trovare continuità bisognerà cercare di giocare più partite possibili. Di certo esordire in Europa con un gol e un assist gli farà bene perché non può che dargli morale”.
L’unica pecca di ieri è Noslin, che subentra e in due minuti si fa buttare fuori. La Lazio rischia di perderlo dal punto di vista mentale?
“Direi di sì, perché lui sta incontrando difficoltà con le pressioni di Roma, ma è altrettanto vero che se fai il calciatore, ti devi abituare velocemente. Se fai male devi aspettarti che ci siano fischi, ma anche lui ha ancora una lunga carriera davanti e ha le doti per fare bene. Si dovrà solo ricaricare, e poi sono sicuro che arriveranno gli applausi, anche perché i tifosi si dimenticano velocemente di ciò che non ha funzionato, se sei bravo e ti fai apprezzare”.
Archiviato l’esordio in Europa League, adesso la Lazio dovrà pensare al lunch match di domenica contro il Torino, e in questo momento guida la classifica di Serie A. Quanto sarà difficile?
“Il Torino adesso bisogna prenderlo con le pinze, anche se ha perso in Coppa Italia ed è uscito dalla competizione. Vanoli sta facendo molto bene e li tiene tirati come delle corde. I granata stanno viaggiando sulle ali dell’entusiasmo e per la Lazio domenica sarà difficile. Al tempo stesso però i biancocelesti sono reduci da questa vittoria importantissima in Europa League e vorranno trovare continuità. Credo che possano far bene, ma dovranno stare molto attenti”.
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