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Maestrelli e Wilson
Il capitano Pino Wilson festeggia oggi il suo settantaseiesimo compleanno. Nato a Darlinghton - in Inghilterra - nel 1945, è stato il capitano della squadra di Tommaso Maestrelli che vinse il primo storico scudetto biancoceleste. Figlio di un dirigente inglese della Nato, ha vissuto l’infanzia, l’adolescenza e parte della sua giovinezza a Napoli, dove ha avuto modo di mettersi in luce nella seconda squadra della città: l’Internapoli. In questa stessa formazione c’è anche un ragazzone - in apparenza scorbutico - che parla lo slang inglese: si chiama Giorgio Chinaglia, è figlio di immigrati, è uno che sa fare gol. Il presidente Lenzini acquista entrambi, ed è una delle mosse che renderà grande la Lazio.
Wilson arriva a Roma, ma gli inizi non sono incoraggianti. Non si sente pronto per affrontare la Serie A, chiama i dirigenti dell’internapoli per ritornare nel suo vecchio club. Ma l’esordio in Serie A contro il Torino, il 14 settembre 1969, gli toglie timori e paure. Subentra in avvio di ripresa al posto dell’infortunato Soldo. Gioca con disinvoltura e con quella grande personalità che avrà modo di contraddistinguerlo nel corso di tutta la carriera. Ben presto diventa il pilastro della difesa, gioca come libero e il tecnico argentino Lorenzo - nonostante la sua giovane età - gli affida la fascia di capitano.
L’arrivo di Maestrelli completa l’uomo, oltre che il calciatore. La squadra ritorna immediatamente in Serie A, e disputa una meravigliosa stagione sfiorando il titolo; la Lazio perde a Napoli in minuti finali, la Juventus vince facile contro la Roma. All’uscita dal campo - allo Stadio San Paolo - Wilson è in lacrime mentre Chinaglia rivolge gesti non propriamente gentili ai novantamila sugli spalti. Il sogno sembra svanito, ma la Lazio riprende il campionato con rinnovate ambizioni. Inizia una cavalcata vincente, che si concluderà il 12 maggio 1974 contro il Foggia; al fischio finale, sul tabellone luminoso dello stadio, campeggia un'enorme scritta: Lazio Campione d’Italia.
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