La Lazio cade sotto i colpi di Vlahovic e Chiesa e si arrende alla Juventus. All'Allianz Stadium il passivo finale recita 3-1 per i padroni di casa e i biancocelesti lasciano il campo senza portare a casa punti. È mancato l'atteggiamento di Napoli sul quale Sarri aveva posto l'attenzione nella settimana che separava alla partita. Solo una cosa risulta chiara ormai a tutti: nelle difficoltà la Lazio si stringe attorno a Luis Alberto, l'unica luce fioca di un pomeriggio da dimenticare. E lo spagnolo è il solo che a fine partita può dirigersi a scusarsi con i 1.631 tifosi presenti nel settore ospiti.
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Luis Alberto, l’unica luce di una Lazio spenta: il Mago taglia un traguardo
Lo ha fatto ancora: dopo il tacco da incorniciare nella vittoria di Napoli, un tiro a giro che toglie la ragnatela dall'incrocio dei pali della porta di Szczesny. Dura appena tre minuti la speranza di riaprire il match, con Vlahovic che sentenzia i biancocelesti per il definitivo 3-1 in favore dei bianconeri. La Lazio esce sconfitta ma almeno può aggrapparsi ad un'altra perla del Mago, sempre più leader tecnico della squadra, con una centralità totale nel progetto di Sarri dopo la cessione di Milinkovic.
E con il gol allo Stadium ha raggiunto un traguardo, in linea con quelli tagliati dall'ex compagno volato in Arabia. Oltre ad aver trovato un gol che spezza la maledizione a Torino (mai aveva segnato nei 12 precedenti). Sale a 100 la partecipazione ai gol da quando gioca in Serie A (stagione 2016-17) con 44 gol e 56 assist, più di lui solo l'ex Sergente biancoceleste nello stesso periodo.
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