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Luis Alberto e Kamada: storie diverse, stessa crisi. Sarri vuole una reazione

Michele Cerrotta
Uno è il titolare inamovibile della Lazio, l'altro il calciatore sacrificato sull'altare dell'equilibrio. Entrambi, però, sono in difficoltà

AAA Cercasi mezzala sinistra. È a secco da troppo tempo Luis Alberto: l’ultimo gol a ottobre in trasferta contro il Sassuolo, per cercare una rete all’Olimpico bisogna addirittura tornare a un anno fa, al 27 febbraio 2023 e al gol vittoria contro la Sampdoria. Un bottino misero, troppo per un giocatore della classe dello spagnolo. Eppure l’inizio dell’attuale stagione era stato promettente, da trascinatore della Lazio. Poi qualche problema fisico ha fatto evaporare la magia ed è rimasto ben poco: dopo Reggio Emilia solo un assist contro il Lecce, troppo poco in quattro mesi. Guardando solo il campionato, una striscia simile non si ripeteva dal 2018-2019; prendendo in considerazione tutte le competizioni questo diventa il peggior filotto dell’avventura di Luis Alberto alla Lazio.

Discorso diverso ma esito uguale per Kamada: subito in campo a inizio stagione da mezzala destra, poi sacrificato per cercare equilibrio e diventato di fatto la riserva di un insostituibile Luis Alberto. Il giapponese ha pagato ambientamento, carattere e difficoltà linguistiche. Ma paga ancora oggi anche le difficoltà di adattarsi a un ruolo nuovo, nonostante la voglia mostrata a inizio avventura: “Con Sarri posso diventare una mezzala di livello europeo”. È difficile però passare dalle parole ai fatti, ci aveva provato con l’ingresso a Cagliari - forse il migliore, esclusa la gara col Napoli - e con un approccio applicato con il Bayern Monaco. Impalpabile l’ingresso contro il Bologna, ma con una Lazio ormai già arresa all’avversario e alla stanchezza post Champions è stato difficile incidere per tutti.

Luis Alberto o Kamada, questo è il dilemma. Da un lato lo spagnolo, 27 presenze da titolare su 29 complessive per 2.177 minuti in campo; dall’altro il giapponese, 12 presenze da titolare su 25 complessive e appena 1.080 minuti in campo. Troppo spremuto il Mago, troppo accantonato il Samurai. Ne è consapevole anche Sarri, che fatica però a toglierlo come specificato nella gara di andata contro il Bologna: “O lo lasci a casa e non lo porti nemmeno in panchina o non lo puoi sostituire”. E per questo, oggi contro il Torino, toccherà probabilmente ancora allo spagnolo. A cui il tecnico della Lazio, ora, ha chiesto una reazione. È quasi un’ultima spiaggia per i biancocelesti, Sarri si affida ai leader e allora spazio a Luis Alberto. Ma se dovesse arrivare ancora una prestazione incolore, tanto vale dare una maglia a Kamada: difficile incidere meno di così.


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