AGGIORNAMENRO ORE 16:00 - Le parole del presidente Lotito sull'emendamento spalma-debiti proposto dal senatore di Forza Italia, racchiuse in questo video realizzato da Fanpage.
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Sconto sui debiti, Lotito: “Non decide Leo. E non è salva-Lazio” – VIDEO
AGGIORNAMENTO ORE 18:59 - È arrivato il no del Governo all'emendamento proposto dal presidente Lotito. Il viceministro dell'Economia Leo ha infatti ritenuto che la norma avrebbe dato troppo vantaggio a un singolo caso specifico, per l'appunto quello dei biancocelesti. Il patron biancoceleste però, riporta Repubblica, non avrebbe accettato di buon grado la decisione. Per questo sarebbe andato in scena un confronto acceso tra i corridoi. “Non si può fare, comunque c’è il concordato preventivo biennale” le parole del viceministro. “Mi spieghi quale sarebbe questo meccanismo premiale?”, la risposta di Lotito. Il patron biancoceleste avrebbe poi provato a parlare anche con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
Cinque minuti di confronto tra i due che sarebbero stati però principalmente un monologo del patron biancoceleste, con il ministro che avrebbe soltanto ascoltato. Poi, nel pomeriggio, alla ripresa della seduta in commissione, Lotito sarebbe tornato ala carica: “Il concordato biennale non mi serve a niente”. Il viceministro Leo avrebbe quindi ribattuto così: “Claudio, sei una persona di buon senso. L’imposta è sempre dovuta, va pagata. Un conto sono le sanzioni e gli interessi, un altro l’imposta”. Nessuna risposta da Lotito, che si arrendere di fronte al netto no.
Diciannove anni di presidente della Lazio festeggiati da pochi giorni. Oggi il club biancoceleste è ben diverso da quello che Lotito prese nel luglio del 2004. La squadra si trovava all'epoca sull’orlo del fallimento, con debiti pesanti da saldare. Debiti che ancora oggi la Lazio si trova a pagare, spalmati grazie all’accordo firmato nel 2005 con l’Agenzia delle Entrate. Oltre 140 milioni da restituire che oggi si sono ridotti a circa 22 che saranno pagati nei prossimi quattro anni. Il Fatto Quotidiano in edicola oggi, però, mette sotto la lente di ingrandimento un “emendamento alla delega fiscale che prevede uno sconto a chi paga transizioni fiscali da oltre 15 anni”.
La Lazio è diretta interessata, ma Lotito rispondendo al quotidiano rimanda al mittente ogni accusa di norme ad hoc. “Ho presentato oltre 40 emendamenti da capogruppo di Forza Italia in commissione: io penso agli interessi del Paese, non strumentalizzate”. L’emendamento prevede che “nelle transizioni fiscali di durata superiore a 15 anni […] il contribuente in regola con i pagamenti ottenga al compimento del 15° anno una riduzione del debito”. In ogni caso si tratta di una delega e quindi di un emendamento che non sarà operativo da subito. Dovrà prima essere approvato e, in caso di esito positivo, studiato nei minimi dettagli: quando applicarlo e con che sconto.
Lotito però non ci sta a considerarlo un “salva-Lazio bis”, né tantomeno un “salva-Lotito”. Per questo spiega: “È come la buona condotta nel penale: dobbiamo incentivare i bravi contribuenti per cambiare la percezione del Fisco. È l’eredità di Berlusconi: lui voleva un’Agenzia delle Entrate equa e rispettosa, non degli aguzzini. Che male c’è a premiare chi da 15 anni fa il suo dovere?”. Il patron biancoceleste afferma poi al quotidiano che la Lazio non ne beneficerà. E conclude: “E poi anche se fosse: con tutti i soldi che ho pagato, pensate davvero che due spicci mi cambino la vita? Ho dato oltre 100 milioni allo Stato per un debito che manco avevo fatto io, dovrebbero chiamarmi Robin Hood”.
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