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Il momento della Lazio è sotto gli occhi di tutti. Ci hanno pensano 4 schiaffoni di Giovanni Simeone a riportare sulla terra la compagine biacoceleste, disvelando una gran brutta verità: il progetto Sarri è tutt'altro che all'apice. C'è ancora molto da fare e lavorare, la sensazione è che si procederà ancora per un po' lungo questa altalena di emozioni, montagne russe di alti e di bassi. Solo negli ultimi 9 giorni, per intenderci: vittoria di livello sull'Inter, pareggio tutto sommato buono contro il Marsiglia, debacle totale sul campo dell'Hellas Verona.
La risposta, almeno simbolica, è stata il ritiro. La società lo ha indetto con effetto immediato, la squadra è tornata da Verona ed è subito rimasta a Formello per preparare la sfida - di questa sera alle ore 20:45 - contro la Fiorentina. Valevole per la decima giornata di Serie A Tim. E che, a questo punto, vale molto. Moltissimo.
Il ritiro si sta rivelando occasione utile, oltre che per lavorare sui dettami tattici di Maurizio Sarri, per confrontarsi e dirsi le cose come stanno. Da vero comandate qual è, proprio Sarri ha preso parola per primo, già a Verona, facendo tremare le pareti dello spogliatoio: "Chi non è con me vada via". Parole dure, cavalcate qualche ora dopo anche dal presidente Lotito <<<
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