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Lotito: “Lazio affamata e senza prime donne, la precedente no. Basta mercenari”

Lotito
Il presidente biancoceleste è intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti a margine di un evento che lo ha visto protagonista alla LUISS
Michele Cerrotta

A margine di un evento alla LUISS il presidente biancocelesteClaudio Lotito ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le parole del patron della Lazio: “Sorpreso dell’avvio? Ho allestito una squadra in grado di competere alla pari con tutti. Se la squadra è cosciente dei propri mezzi e mantiene questo ritmo darà grandi soddisfazioni. Flaminio? Nessuna novità, noi stiamo allestendo tutta la documentazione per presentarla. Poi ci sarà lo studio di pre-fattibilità. Perché i laziali fuori dalla Nazionale? Questo lo dovrebbe chiedere all’allenatore della Nazionale. Ognuno a casa propria decide quello che vuole. A casa mia decido io perché sono il proprietario, può dispiacermi perché la Nazionale è patrimonio di tutti. Può darsi che non vengano visti come giocatori in grado di dare un contributo. Tavares decisivo? Non solo lui: Gigot, Dia, Tchaouna, Noslin. Tutti giocatori che militano nelle nazionali, hanno fatto anche gol. L’ultimo mercato una rivincita? Io non devo rimproverarmi di nulla, poi ognuno fa ciò che vuole.

Rinnovo di Pedro? È un grande professionista, l'abbiamo inserito nella lista UEFA. Alla fine della stagione ci metteremo attorno al tavolo e vedremo quelle che saranno le aspettative e le richieste di Pedro. Non economiche, ma ciò che vorrà fare nella vita. Se Baroni è una mia vittoria? L’ho scelto perché ritenevo che fosse la persona giusta per ripartire. Nella vita ci sono dei cicli, abbiamo finito un ciclo e iniziato un altro. Si è parlato di ridimensionamento, io dico che si è trattata di ristrutturazione e i fatti mi danno ragione. Ho fatto una scelta mettendo un allenatore in funzione delle nostre necessità. La differenza tra questa squadra e quella precedente è che questa ha fame! La fame, l'umiltà, la determinazione. Il tema è tutto lì. Qui non ci sono prime donne. Obiettivo? Far bene. Champions League? I traguardi non si annunciano, si raggiungono. Tante squadre fanno degli annunci, e poi una volta che non l'hanno raggiunto dicono… organizziamoci per il prossimo campionato. Sono per la politica dei fatti. Abbiamo provato a costruire un ambiente sano, trasparente, pulito. Poi sono loro che vanno in campo, mica io.

Acquistare una squadre all'estero? Prima di tutto devo valorizzare la Lazio. Io faccio il presidente con passione, con piacere, con trasporto. L'aspetto economico lo coltivo in altre attività. Juve-Lazio? Non faccio pronostici, altrimenti mi metto a fare il mago, no? Firmerei per il pareggio? Non firmo nulla, io accolgo ciò che la squadra è in grado di raccogliere sul campo. Europa League? I trofei e gli obiettivi si centrano, non si preannunciano. Mercato di gennaio? Con Folorunsho che ci devi fare? Che vuoi fare la collezione delle figurine? Bisogna fare le cose che servono. Per me al momento non serve un centrocampista alla Lazio. Fermo restando che stiano tutti bene. Dimenticate che abbiamo un centrocampista che non è stato ancora messo in campo. È giusto che anche a lui vengano date delle chance. È un buon giocatore, ha tecnica.

Noi abbiamo tutte le possibilità, come forza fisica abbiamo una squadra molto forte, molto veloce. Tavares va a 38 km/h. Noslin? Si farà. Abbiamo scelto giocatori di qualità, poi ovviamente quella va dimostrata sul campo. Baroni l'ha voluto, lo conosceva e noi l'abbiamo accontentato perché lo reputiamo un buon giocatore. Arriverà anche il suo momento. Sono bravi ragazzi, molto determinati, faranno valere tutto il loro potenziale. Greenwood un rimpianto? Assolutamente no. Uno che non accetta di venire alla Lazio, non può essere un rimpianto. Sta al Marsiglia, sta bene lì. Ha fatto una scelta, va bene così. Noi non accettiamo mercenari, vogliamo solo persone che vogliono la Lazio. I mercenari ci sono bastati"".