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Lotito: “Io custode del patrimonio storico della Lazio. Fare il presidente…”

Lotito
In occasione della consegna del premio “Vita da Leader” il patron biancoceleste Claudio Lotito ha raccontato aneddoti sulla sua presidenza
Edoardo Pettinelli Redattore 

In occasione dell consegna del premio "Vite da leader" (riconoscimento per la sua carriera imprenditoriale) è tornato a parlare il presidente della Lazio Claudio Lotito. Il patron biancoceleste, tra i tanti temi toccati, ha raccontato aneddoti sulla sua presidenza e sul peso specifico dell'essere presidente di una squadra come la Lazio.

"Io ero davanti ad una scelta: potevo far fallire la Lazio non spendendo un euro, oppure salvarla caricandomi dei debiti che aveva. I debiti erano enormi, sono entrato nel 2004 e la Lazio fatturava 84 milioni e ne perdeva 86,5. Aveva 550 milioni di debiti. Io ho fatto la scelta di salvare la storia, perché la storia di questa società è una storia di un ente morale, perché un mio predecessore, al tempo della guerra '15-'18, proprio perché le persone non avevano la possibilità di mangiare, il centro di allenamento lo utilizzò come orto per essere coltivato dalle persone che avevano bisogno. Lo sport, il calcio nel caso della Lazio, deve stare al servizio della gente. Tante persone cercano la forza di affrontare i problemi della vita quotidiana trovando conforto in una partita.

Magari sono un po' meno fortunati, dal punto di vista fisico, economico e sociale e grazie alla loro squadra del cuore trovano entusiasmo, passione, un qualcosa che gli consenta di avere la forza per superare i problemi. Un presidente deve porsi questo problema di responsabilità sociale: non deve essere solo proiettato al risultato economico e sportivo, ma anche sociale. Io sono il proprietario della Lazio dal punto di vista giuridico, però dal punto di vista pratico io sono il custode del patrimonio storico e sportivo che è arrivato fino a oggi grazie al lavoro di tantissimi miei predecessori. Vi garantisco che tra tutte le esperienze che faccio, questa attività è la più complicata in assoluto".