news

Lotito: “Offerta congrua, non è o Fazzini o morte. Rovella? Qualcuno voleva Ricci…”

Edoardo Benedetti Redattore 
Il presidente della Lazio ha parlato a margine dell'evento andato in scena in Campidoglio per il 125esimo anniversario di fondazione del club

Intervenuto a margine dell'evento andato in scena presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio nel pomeriggio dedicato alla Lazioe alla sua Polisportiva, il Presidente Claudio Lotito è intervenuto ai microfoni dei cronisti presenti per rispondere ad alcune domande. Queste le sue parole: "I problemi burocratici si vedono all'interno dell'Amministrazione. Gli obiettivi si raggiungono e non si annunciano, ci sono delle procedure che vanno rispettate e non riguardano la Lazio. Ci sono degli enti che devono dare pareri. La conferenza dei servizi? E' aperta e servirà all'amministrazione comunale per poter esprimere un parere sulla pubblica utilità. 125 anni di Lazio? Voi fate ragionamenti legati alle persone, dovete farli legati al Club. Faccio da vent'anni il Presidente. Nel 2004 qualcuno ha voluto salvare la storia che nessun Club ha, un iter procedurale che negli anni ha portato ad essere la Polisportiva più grande d'Europa con 80 sezioni. Questo determina la responsabilità a chi ricopre questo ruolo di farsi carico di tutte le problematiche.

Fare il presidente della Lazio non vuol dire solo portare a casa risultati sportivi, ma quello di essere un punto di riferimento valoriale per le persone che vivono con passione questi colori. Vorranno dire qualcosa 125 anni di Lazio, se il numero di matricola è sempre lo stesso a differenza dell'80% delle squadre. Non sto personalizzando il mio ruolo nel Club, nel 2004 ho preferito salvare la Lazio dal fallimento per salvaguardare e tutelare la storia di questa la squadra. E' come il titolo nobiliare, il nostro è autentico e non è stato comprato. Mercato? Mi è stato chiesto di fare un'offerta all'Empoli, l'ha fatta Fabiani. Poi ognuno è libero di non accettare, l'offerta è congrua. Non è o Fazzini o morte. Ho allestito una sala scouting a Formello dove ci sono otto persone che lavorano H24. Di giocatori ne esistono quanti ne vuoi. Il pallone è per tutti, il Calcio per pochi. Ognuno tutela i propri interessi. Chi compra vuole comprare al prezzo più basso possibile. Sto costruendo l'Academy che prevederà altri sette campi, anche la chiesa.

Voglio costruire una società che fondi le proprie basi sul cemento armato e non sulla sabbia. Immobile? E' stato un punto di riferimento della storia della Lazio, si era creato un grande connubio. Non l'ho cacciato io, lui ha fatto una scelta e lui si è meritato di fare determinato scelto per quello che ha dato. L'efficientamento del lavoro passa attraverso le tecniche. Rovella? Qualcuno poneva il problema di Ricci, nella vita vi fate suggestionare da nomi e cognomi. Ci sono delle tecniche per far crescere i valori, io guardo in modo asettico gli aspetti comportamentali e psicologici. La squadra è l'unione di persone che combattono per lo stesso obiettivo, al servizio dei compagni e dei valori del proprio club. Noi vogliamo le cose uniche, io non devo rassicurare nessuno perché non faccio il mercante. Qualcosa ho fatto nella vita. Sto costruendo la società del futuro, che faccia divertire la gente e che dia la forza dell'appartenenza, a fare la cicala ci vogliono tre minuti. Dobbiamo trasmettere certi valori. La Roma? Io rappresento la Lazio e lo faccio come vorrei si comportasse e si comporti. L'aquila ha un costo per una società e l'ho portata io. Perché? Perché suscita emozioni nella gente, nei bambini. Bisogna decantare certi aspetti valoriali".