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Losi: “La Lazio ci ha dato quanto richiesto. La rosa? Disponibile da subito”

Davide Losi

Le parole ai microfoni dei canali ufficiali biancocelesti del preparatore atletico Davide Losi, membro dello staff di Sarri

redazionecittaceleste

È intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali del club, al termine dell’allenamento mattutino, il preparatore atletico biancoceleste Davide Losi. Il classe ’86, arrivato insieme a Sarri, è parte dello staff tecnico dell’allenatore biancoceleste sin dai tempi di Napoli. Di seguito le sue parole.

 La squadra ad Auronzo

Sulla Lazio

L'impatto è stato positivo, la società ci ha messo a disposizione tutto ciò di cui avevamo bisogno per poter lavorare al meglio. La speranza ovviamente è di proseguire come stiamo facendo.I ragazzi mi sembrano veri professionisti, non si sente affatto la differenza di età quando la mentalità è questa. Riesco a farli lavorare senza problemi e, cosa più importante, riusciamo a farlo sempre con il sorriso. Il nostro è uno staff collaudato, ormai lavoriamo insieme da cinque anni e di stagione in stagione abbiamo migliorato i nostri rapporti. 

Ovviamente l’obiettivo è sempre quello di offrire il massimo possibile alla Società e quindi alla squadra. È fondamentale sul campo lavorare bene ogni giorno, in particolar modo per Sarri. Lui ha bisogno di un esercizio tattico costante sul terreno di gioco. In passato ci è capitato di dover passare la maggior parte dell’estate sugli aerei, in quelle occasioni è stato necessario cambiare la preparazione rispetto al solito. Non mi sento di fare nomi di chi si è prestato più e chi meno. Mi sembra che l’intero gruppo abbia manifestato la massima disponibilità, mettendo subito in campo tanta intensità”.

Il paragone con l’Inghilterra

Quando siamo stati al Chelsea la preparazione è stata completamente diversa. Penso che aver avuto immediatamente l’intera rosa a disposizione qui ad Auronzo abbia agevolato molto il nostro lavoro. In Premier League bisogna disputarecirca sessanta match l’anno, quindi il lavoro quotidiano va incentrato interamente sul recupero. Penso che nel mondo del calcio esistano sia i rapporti professionali che quelli umani. E l’alchimia si crea nel momento in cui coesistono entusiasmo, rispetto e voglia di lavorare. Secondo me non è solo una questione di età, ma è la persona a determinare il contesto.Nel momento in cui si deve giocare ogni tre giorni diventa impossibile allenarsi. Al massimo è possibile mettere in atto solamente un piccolo lavoro nelle situazioni in cui si ha qualche ora in più tra una gara e l’altra. Rispetto all’Inghilterra, la pressione dopo il triplice fischio qui è totalmente diversa: in Premier tutti sono liberi e si godono il meritato riposo, senza stress, per tornare poi a lavorare dal giorno seguente. Secondo me a volte il recupero è più importante dell’allenamento. Penso sia meglio una mezz’ora di relax, a volte, piuttosto che di lavoro”.