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RIVIVI IL LIVE | Lazio-Torino, Baroni: “Ora tutte finali. Su infortuni e momento…”
Si avvicina la ripresa del campionato a Formello. La Lazio scenderà in campo infatti lunedì sera allo stadio Olimpico contro il Torino alle 20:45, nell’appuntamento che chiuderà la trentesima giornata di Serie A. Ogni partita inizia a diventare pesantissima per i biancocelesti, coinvolti a pieno nella lotta per la corsa al quarto posto in un’incredibile mischia da sei squadre in sei punti. Proprio per questo sarà limitare il più possibile ogni passo falso da qui alla fine, senza dimenticare l’Europa League. Per presentare la gara contro i granata, intanto, nell’antivigilia del match interviene in conferenza stampa il tecnico Marco Baroni. Segui le sue parole dalle 14:00 con la diretta scritta di Cittaceleste.it.
I dialoghi di questi giorni sono stati utili?
“Ho visto ieri per la prima volta il presidente. È stato un pranzo con anche altre persone, siamo stati venti minuti insieme. Con il direttore e Alberto (Bianchi, ndr) c’è confronto quotidiano. Non c’è stato niente di diverso da quello che c’è di solito nel nostro lavoro”.
È vero che la società ha chiesto di fare più turnover?
“Non mi ha fatto nessuna richiesta. Anche perché abbiamo sempre lavorato verso questa direzione, anche da parte dei ragazzi che sono arrivati. Ora sono ancor più pronti”.
L’ha sorpresa o dispiaciuta il fatto che, al netto di un progetto triennale, si è parlato delle riflessioni in base ai risultati?
“Siamo tutti concentrati sulla prossima partita. A partire dal termine di quella di Bologna. Le critiche fanno parte del lavoro. Quando sono obiettive e circostanziate sono utili e ci aiutano a crescere. Ho sempre preso questo aspetto come una leva importante del nostro lavoro. Vanno utilizzate per far un’ulteriore crescita”.
Cosa servirà alla Lazio per farsi trovare pronta ogni tre giorni?
“Stiamo entrando nell’ultimo quinto della stagione, sappiamo benissimo che è la parte più importante. Siamo coscienti di questo e ci portiamo dietro quanto di buono fatto. Lavoreremo per affrontare le prossime e importantissime partite”.
Come avete lavorato in queste due settimane? Come sta la squadra dal punto di visto atletico e come stanno i nazionali?
“Stiamo bene. Chiaramente siamo arrivati alla settima partita in ventidue giorni con cinque trasferta all’interno. Sono anche situazioni che a volte escono fuori dal controllo. Rientri tardi la sera, un pelino abbiamo pagato anche quell’aspetto. La pausa serve a ricaricare le energie mentali più che fisiche. Abbiamo lavorato tutti insieme solo pochi giorni, i nazionali hanno giocato e viaggiato. Sappiamo che alcuni ragazzi giocheranno un totale di sessanta partite, quasi due campionati. Non deve essere un alibi ma una cosa che ti dà forza perché segna il tipo di percorso che si sta facendo. Nelle difficoltà c’è sempre un’opportunità e questa è incredibile”.
Come dovranno essere gestiti i calciatori per evitare infortuni?
“Il calcio è l’unico sport che per la sua tipicità porti a situazioni che possono portare all’infortunio. Noi stiamo cercando di recuperare tutti, Castellanos è stata una condizioni in cui, ascoltando sempre giocatore e staff medico, era programmato l’impiego part time. All’intervallo ho parlato con lui e ha detto che voleva giocare altri dieci minuti. Era da programma, poi ci sono situazioni che alla fine pur stando attenti escono fuori dal controllo dello staff medico, dell’allenatore e del calciatore. Non accade solo a noi. Nuno oggi si è allenato con la squadra, sta meglio. È arrivato anche intossicato, è uno dei campionati in cui sta facendo più minutaggio. Sappiamo sia importante, domani valuteremo insieme ma sarà dei nostri in queste partite importanti che ci attendono”.
Cosa non sta andando rispetto alla prima parte di stagione?
“Noi i numeri li guardiamo, partiamo sempre dall’analisi sia positiva che attuale. Entriamo in una parte importante, l’ho detto alla squadra. Ora dobbiamo concentrarci per affrontare partita dopo partita, non è più un campionato. Ho grandissima fiducia negli uomini e nella squadra, ci faremo trovare pronti. Le analisi devono servirci nella fiducia, non nello scetticismo. Siamo attenti, lavoro sulla fiducia mia e della squadra. Non voglio parlare dei tanti fattori perché sanno di alibi. Non li voglio io né la squadra, ci concentriamo sul Torino che nelle ultime dodici ha perso una sola volta. È una squadra complicata, servirà una grande prestazione da Lazio”.
Quanto conterebbe vincere?
“La vittoria è fondamentale, davanti ai nostri tifosi e nel nostro stadio. Conosciamo le difficoltà della squadra, ma siamo determinati e partiamo dalla prestazione: in quella dobbiamo ritrovarci”.
Come sta Pellegrini?
“Ha lavorato con voglia, attenzione e determinazione. Rientra con noi, ma non era prima una punizione. Ora è una risorsa ancora più importante perché credo che insieme si sia fatto quello step utile a lui e alla squadra”.
Lunedì possiamo aspettarci Belahyane e chi ha trovato meno spazio?
“I nazionali li abbiamo seguiti. Provstgaard ha fatto molto bene, ma sono tutti migliorati perché hanno fatto un percorso di crescita con la squadra. Quando sei giovane il periodo estivo serve per entrare dentro, loro sono arrivati in una squadra che già correva con la palla che scotta. L’inserimento deve essere graduale, Ibrahimovic dovrebbe rientrare nella prossima settimana. A parte lui gli altri stanno bene e sono centrati sempre di più. In un momento così senza i nazionali abbiamo lavorato molto intensamente sia dal punto di vista fisico che tecnico tattico su quelli rimasti”.
Sta già ragionando su una gestione più ampia delle rotazioni per evitare gli infortuni? Come sta Isaksen?
“Isaksen sta bene, ha un leggero fastidio al tendine e lo abbiamo gestito, ma sarà disponibile. È chiaro che c'è una strategia, ma è troppo importante andare partita su partita. Sappiamo di avere queste partite importanti, ma non possiamo fare calcoli. La prima partita ti dà la continuità nella fiducia”.
Cosa si aspetta da Noslin? E come sta Dia?
“È arrivato un pelo meno lucido ma sta bene. Noslin e Tchaouna sono ragazzi giovani, sto provando ad alleggerirli. Capisco le difficoltà e le pressioni, ma sono normali quando sali di livello. Devi imparare a metabolizzarla, chiedo sempre ai giocatori di andare in campo sereni e liberi, con la voglia di rischiare”.
Come si spiega le difficoltà difensiva?
“Ci abbiamo lavorato e ci stiamo lavorando, perché è importante e fondamentale. Sono convinto da questo punto di vista che non ci sia una fase difensiva legata alla difesa, ma legata alla squadra. Che deve avere compattezza nelle due fasi e su questo stiamo lavorando ogni giorno”.
Visto l’avvio si sono alzate le aspettative?
“Noi abbiamo l’esperienza per capire e gestire queste situazioni, anche per schermare la squadra perché mi sembra giusto. Dobbiamo lavorare sulla consapevolezza del percorso che ci aspetta. Ma non dobbiamo mai lasciare fiducia, voglia e determinazione necessarie per affrontare queste squadre”.
Cosa ha detto a ragazzi per affrontare al meglio la stagione?
“È una cosa che ci siamo detti tra noi, ma non nascondo mai la realtà perché va guardata a testa alta, negli occhi e senza paura. Quando parlo di fiducia parlo di questo. All’interno di questo trovi la voglia di affrontare questa parte di stagione che è la più importante ma anche la più bella perché te la sei costruita. E devi essere nel pieno della fiducia e della voglia per affrontare queste gare”.
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