Vai nel canale WhatsApp di Cittaceleste >
news
RIVIVI IL LIVE | Lazio-Monza, Baroni: “Fiducia illimitata nella squadra. Pellegrini…”
Si avvicina un nuovo appuntamento in casa Lazio. I biancocelesti scenderanno in campo domani pomeriggio (ore 15:00) allo stadio Olimpico contro il Monza. Appuntamento cruciale per Zaccagni e compagni, dopo l'aggancio - e sorpasso per scontri diretti - della Fiorentina e dopo il successo di ieri della Juventus sul Como. La Lazio vuole mantenere viva la corsa al quarto posto e per farlo dovrà cercare un altro risultato utile contro una squadra del lato destro del tabellone. Proprio per presentare la gara, interviene in conferenza prima della seduta di rifinitura direttamente dalla sala stampa di Formello il tecnico biancoceleste Marco Baroni. Segui le sue parole con la diretta scritta e costantemente aggiornata, a partire dalle 14:00, di Cittaceleste.it.
Che insidie può rappresentare questa gara?
“Sono gare ad alto rischio, il Monza è in difficoltà ma ho visto che è centrata. Si sta giocando le ultime possibilità di salvezza, questa è la nostra difficoltà. Dovremo essere centrati sulla prestazione, volerla con attenzione e determinazione, con ferocia agonistica. Serve ritmo, voglia e grande determinazione”.
Cosa pensa del mercato?
“Il mercato è stato di prospettiva, questo è chiaro. Sono arrivati tre ragazzi: un 2003, un 2004 e un 2005. Giocatori che insieme hanno settanta presenze, da parte nostra c’è la massima intenzione di migliorare velocemente questi ragazzi. Hanno qualità, abbiamo già iniziato a inserirli. È compito mio metterli in condizione per migliorare velocemente e per poter dare una mano a questo gruppo”.
Come sono nate le scelte sulle liste?
“L’esclusione dei nuovi in lista UEFA è determinata da quanto ho detto e da un gruppo squadra che credo abbia meritato sul campo questa qualificazione. E che abbia per merito e preparazione qualcosa in più”.
Come mai fuori Pellegrini?
“Questa è una mia scelta, assolutamente. Una scelta che chiaramente nasce da alcune considerazioni. La prima è che all’interno della squadra io fondo tutto su una sacralità: il gruppo, la squadra è più importante e viene prima dei giocatori e dell’allenatore. Questa sacralità è dentro il sacrificio, la capacità di dare in ogni allenamento non l’80 o il 70%, ma il 120% altrimenti non fai nulla di sacro. Luca credo che da questa scelta possa avere un’opportunità. Non è una porta chiusa, è aperta e lo ringrazio perché negli ultimi due giorni ha lavorato bene. Voglio vedere ogni giorno la voglia, la determinazione, l’attenzione e la dedizione di rientrare nel gruppo squadra. Ho già dimostrato nella prima parte di campionato, perché Luca ha fatto quasi il minutaggio dell’intera stagione dello scorso anno. Solo a Cagliari ha giocato più che con me. Questa è la mia scelta illogica ma logica”.
L’assenza di vittorie all’Olimpico dipende anche dal fatto che gli avversari vi conoscono meglio?
“A noi non vincere in casa fa male. Ci dà fastidio, domani sembra che arrivi una partita facile ma non lo è, per questo domani dobbiamo tirar fuori la miglior prestazione, da Lazio. Spesso le squadre ti aspettano, si abbassano. Attaccare a difesa schierata non è facile, abbiamo analizzato alcuni nostri errori e ci stiamo lavorando. Ora abbiamo qualche settimana in cui lavorare e per me è oro colato. Tutto questo passa dal campo e al suo interno dobbiamo trovare le soluzioni per migliorarci perché abbiamo questa necessità per rimanere dove vogliamo rimanere. Occorre uno step in più, è importante e decisivo”.
Come sta Tavares?
“Lui e Lazzari sono disponibili, domani saranno della partita se non dall’inizio a gara in corso”.
Pensa che gli equilibri per il quarto posto possano cambiare?
“Non mi interessa, rinnovo ancor più fermamente e con grande convinzione la mia fiducia nel gruppo squadra. Questo non me lo toglierà nessuno. Quando ho parlato del lavoro è lì che vedo la sacralità. Aver reinserito Basic e Hysaj è perché hanno 180 allenamenti con noi, sempre con dedizione e anche fuori ruolo dando tutti se stessi. Questa dedizione mostrata per me è un valore da trasferire alla squadra. Io alla squadra ho sempre detto che è vero che c’è il mercato, ma può essere anche un disturbo. E noi dovevamo continuare a lavorare e credere in ciò che stavamo facendo. Ora siamo ripartiti dopo il mercato senza intromissioni esterne come le voci di mercato. Ora conta lavoro, squadra, sacrificio e sacralità: questo ci può far raggiugnere ciò che vogliamo. Non conosco società e dirigenti che lavorano sul mercato per peggiorare la squadra. Quando si parla di condivisione si parla anche di metodo: il presidente mette budget, il direttore sceglie i giocatori e l’allenatore deve migliorativi. Io non mi aspetto nulla perché voglio guardare chi ho e migliorarlo. Io non guardo in casa degli altri ma in casa mia e trasferisco questa convinzione ala squadra. Siamo questi, fiducia illimitata verso il mio gruppo perché li vedo crescere e lavorare ogni giorno. E anche dove c’è da migliorare ci prendiamo tutto sul campo”.
Era rigore il tocco di mano di ieri di Gatti?
“Ci credi che non l’ho visto? Non posso guardare la Juventus, quanti punti fanno gli altri. È una fragilità, devo pensare che chi è davanti non vinca più? Devo pensare ai punti che devo fare io, non posso e non voglio guardare a questo”.
Fabregas dopo la partita ha detto che in Serie A ha notato disparità di giudizio. È d’accordo?
“Io guardo il calcio di Fabregas, fa un bel calcio e gli faccio i complimenti. Il resto non voglio commentarlo”.
Castellanos può aumentare il numero di gol?
“Quando cerco di cucire il gioco della squadra lo faccio in base alle caratteristiche dei giocatori. Se un attaccante va sempre in profondità gioco per lui, altrimenti sfrutto un attaccante che lega di più il gioco. Taty sa che può crescere in zona gol, sono contentissimo di lui come di tutti gli altri. Ha tanti margini di miglioramento, non solo in zona gol. Sta facendo benissimo, c'è da mettere dentro un altro passettino, ma non solo lui, tutto il reparto offensivo deve diventare più prolifico”.
Hysaj può recuperare per una delle due partite europee di marzo? Con Belahyane si può tornare al centrocampo a tre?
“Ho già spiegato la spiegazione dei giocatori nelle liste. Spero che Hysaj possa tornare il prima possibile, è bastato vederlo nelle tre partite che ha giocato con Napoli, Verona e Cagliari il contributo per la squadra. All'inizio c'erano state scelte societarie diverse legati a un discorso economico, quando la porta si è riaperta ci ha dato una mano. Non escludo un passaggio al centrocampo a tre, ci stiamo lavorando. Finché i giocatori offensivi si sacrificano li possiamo sostenere, se qualcuno cade di condizione o ci sono situazioni diverse in funzione dell'avversario possiamo cambiare. Vecino è un giocatore importante, non siamo lontani dal rientro, così come per Patric. Io posso considerare questi ragazzi come degli acquisti, sono stati fuori per molto tempo e riaverli è importante”.
Castrovilli è mancato solo per gli infortuni? Come vi siete lasciati?
“Ragazzo top, giocatore che ha avuto problematiche. Stava bene quando è arrivato poi ha avuto una ricaduta, non è facile ripartire. Io ho sempre con tutti i miei giocatori un rapporto leale. I giocatori odiano essere presi in giro. Gaetano si è sempre comportato bene, ma per il suo percorso pregresso aveva bisogno di più spazio e qui non ce n’era. È stata una scelta condivisa”.
Sembra che Isaksen abbia fatto uno scatto.
“I giocatori hanno bisogno di fiducia, non è facile. Si potrebbe aprire la finestra e guardare in squadroni che hanno avuto nomi importanti, arrivati con percorso importante e che in Italia hanno faticato prima di esplodere. Isaksen ha grande potenziale, va liberato attraverso fiducia e qualche partita in cui farà più fatica. Ora sta bene e quindi siamo contenti della sua crescita”.
Come si spiega le situazioni recenti all'Olimpico?
“Questa squadra vince se gioca bene. Non possiamo giocare davanti la nostra area, se le potessi vincere così lo farei. Quando giochi, ci sono situazioni in cui puoi essere scoperto. In casa è stato un po’ casuale: la Fiorentina ha fatto due gol entrando due volte in area di rigore. Ma la squadra ha fatto una produzione pazzesca nei numeri. Sono orgoglioso di quanto ha fatto la squadra, perché in quei momenti puoi perdere la testa. Peccato per il palo finale di Pedro. Ma noi dobbiamo stare lì dentro, mettendo più attenzioni in alcune situazioni. Non possiamo concedere distrazione”.
A che punto sono Noslin e Tchaouna?
“Sono due ragazzi, li lego al discorso fatto prima: hanno grandi potenzialità. Sono giocatori che hanno la mia piena fiducia. Si sono calati entrambi in un ruolo che avevano fatto meno, ma sono stra convinto della loro potenzialità e stiamo lavorando forte su di loro, da ogni punto di vista: tecnico, tattico e mentale. La Lazio rappresenta uno scalino che bisogna salire insieme, dobbiamo aiutarli ma hanno le potenzialità per stare lì sopra”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA