Poco più di ventiquattro ore al fischio di inizio della gara tra Lazio e Milan. I biancocelesti saranno impegnati domani sera allo stadio Olimpico (ore 20:45) per la terza giornata di campionato. L'ultima, prima di dare spazio alla sosta per le nazionali. Con la Lazio a tre punti in classifica e un Milan in difficoltà, sarà importante provare a portare a casa il successo davanti a uno stadio che preannuncia 50mila presenze per sostenere la squadra biancoceleste e omaggiare Eriksson. Proprio per presentare il match, intanto, interviene dal centro sportivo di Formello il tecnico Marco Baroni.
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RIVIVI IL LIVE | Lazio-Milan, Baroni: “Non parlo di mercato. Domani la chiave…”
Un suo personale ricordo di mister Sven Goran Eriksson...
"Un ricordo bellissimo di una persona straordinaria. Io quando l'ho conosciuto ero molto giovane, lui era attento alla crescita dei ragazzi. E' stato un grandissimo, mancherà molto".
Che Lazio troverà domani il Milan?
"Noi domani abbiamo una partita difficile, incontriamo un avversario di qualità. La classifica può ingannare, incontreremo tante difficoltà ma l'importante è dare tutto in campo".
Nel passaggio Gigot-Casale: com'è nata la trattativa?
"Non voglio parlare di mercato, poi alla chiusura vi darò tutte le risposte che vorrete. Oggi voglio solo parlare della partita, concentrandomi su questo".
L'anno scorso l'ultimo Lazio-Milan è stato molto particolare, in tanti di quei giocatori saranno in campo domani. E' uno stimolo in più?
"Le motivazioni di un trascorso sono abbastanza individuali, l'importante è la nostra motivazione. Dovremo fare una partita perfetta sotto il punto di vista dell'atteggiamento, lo richiede l'avversario. La squadra sa cosa deve fare. La difesa? Gli equilibri sono la cosa più importante. Qualcosa dobbiamo rischiare. Siamo la squadra che ha fatto più cross, facendo quattro gol e prendendo tre pali. Sto cercando una produzione offensiva importante, che deve aumentare rispetto allo scorso anno. Dobbiamo trovare poi le giuste distanze".
La sconfitta di Udine cosa vi ha lasciato? E domani chi vedremo dei nuovi acquisti?
"Le sconfitte non sono mai salutari. A me fa ancora male, spero anche ai giocatori. Dispiace perché molto di questa sconfitta sta nell'atteggiamento. Su tre tempi su quattro abbiamo subito gol in avvio, questo deve farci riflettere. E' difficile poi in campionato recuperare sempre, l'approccio deve quindi cambiare. Per quanto riguarda i nuovi acquisti, Tavares sta molto meglio. Non gioca da diversi mesi, ma questo non vuol dire nulla. Stessa cosa Castrovilli. I ragazzi stanno crescendo, ci sono i presupposti per vederli in campo".
Ci sono i presupposti per vedere la coppia Castellanos-Dia?
"Io per caratteristiche preferisco fare un passo avanti che uno indietro. La partita di domani richiede il possesso del pallone, non possiamo pensare di fare un tipo di partita diverso da questo. All'interno di questo, poi, ci devono essere gli equilibri. Senza di questi non si va da nessuna parte. Serve sacrificio da parte di tutti, è una soluzione".
Un commento sul sorteggio di Europa League...
"Da allenatore sono d'accordo con il pensiero che aveva Sarri. Il calcio, però, corre verso diritti e tante partite. Non si può tirare la briglia indietro, ma saltare sopra al cavallo e correrci insieme. Sul sorteggio abbiamo due olandesi, due francesi e una spagnola, ma a me piace vedere le opportunità. E' una competizione bellissima, dovremo fare prestazioni di livello. Basta vedere la partita della Fiorentina di ieri, non ci sono partite semplici in Europa".
Le sue emozioni alla vigilia? E su Tchaouna...
"Le emozioni sono tante e bellissime, credetemi. Me le tengo dentro perché mi aiutano a tenere il fuoco acceso e questo è qualcosa di meraviglioso. Domani è una grande partita, lo sappiamo. Su Tchaouna posso dire che è un ragazzo che sta lavorando, ha qualità e corsa. Può fare entrambe le fasce, sicuramente va in campo. Vedremo se dal 1' minuto".
E' stato un problema anche di costruzione con l'Udinese? Come si approccia all'impegno Europa?
"Non si può scegliere tra campionato e coppa, si gioca. L'Europa League, ripeto, è una competizione meravigliosa. Inoltre, sono partite che danno spessore alla squadra. Per quanto riguarda la costruzione, la squadra dal punto di vista dei passaggi riusciti è tra i primi posti. La chiave è sempre l'atteggiamento, non dobbiamo partire piano".
Con la cessione di Cataldi si perde un regista, qual è la sua idea di mediana? Più fisica che tecnica?
"Mi parli di una cosa che voglio analizzare dopo. Su Rovella, posso dire che è un giocatore fondamentale che ha fatto molto bene con il Venezia, tralasciando l'episodio del gol. Io guardo la prestazione complessiva e a me è piaciuto molto, lo stimo. So quanto può dare. A Udine ha giocato Vecino per questioni tecniche, più fisiche che altro. Ho tanti ragazzi che partecipano con entusiasmo".
Sia Sarri che Inzaghi si è parlato di una rosa all'altezza - almeno numericamente - per la doppia competizione. La sua rosa è in grado di affrontarle?
"Dobbiamo farlo. Il problema numerico è sempre una questione, ma bisogna essere attenti a ogni situazione".
Tra Castellanos e Dia chi rappresenta di più l'attaccante perfetto?
"Taty è un centravanti, ha tirato tante volte in porta, ma ha molta mobilità. Stesso discorso per Dia, sa venire a giocare con il pallone fuori dall'area. Entrambi devono dare una mano in tutte e due le fasi. Il Milan? E' una squadra ferita, quando vengono a giocare poi è difficile che sbaglino. Ma noi giochiamo in casa, dipende anche da noi. Sappiamo quale sia il loro valore".
Quali sono i punti da dove ripartire dopo la sconfitta di Udine?
"Ci sono tanti aspetti che quella partita ci ha dato. La squadra a livello offensivo ha fatto bene, coprendo bene gli esterni. C'è bisogno di andare fuori, solo Lazzari ha fatto 13 cross. In totale, ne abbiamo fatti trenta. Si può attaccare meglio l'area, questo sicuramente. A livello di equilibri bisogna migliorare, ma abbiamo giocato le prime due partite contro due squadre che difendevano basse e compatte. Andare subito sotto, poi, complica la partita".
Da allenatore, cosa può fare per risolvere il problema dei gol subiti a inizio tempo?
"La Lazio adesso corre in maniera diversa rispetto agli altri anni. Nella compattezza dobbiamo trovare l'aggressività, ci stiamo lavorando. A tratti abbiamo fatto cose buone, dobbiamo fare una partita con pochi errori. I gol subiti sono un fatto di atteggiamento, come ho detto prima. I gol presi da rimessa laterale sono frutto della distrazione, con la palla fuori dal campo si stacca la testa".
Lei ha detto di non volere tempo...
"Io sono un uomo, non ho vent'anni e ho tante partite giocate. Da questo punto di vista non posso pretendere tempo, si gioca ogni settimana. Quando c'è lavoro, partecipazione e attenzione, bastano questi elementi. Io dico che si possono ridurre i tempi quando c'è forte volontà da parte del gruppo".
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