Metà mercato è già alle spalle, rimangono poco più di due settimane alla Lazio per rinforzare ulteriormente la rosa di Baroni. È arrivato Ibrahimovic, si continuano a seguire diversi nomi tra centrocampo e difesa ma c’è l’indice di liquidità a mettere i bastoni tra le ruote al club di Lotito. Un complicato incastro da cui uscire per la Lazio, compito che sta svolgendo il direttore sportivo del club Angelo Fabiani. Proprio il ds biancoceleste, allora, interviene ai microfoni dei canali ufficiali del club per fare chiarezza sulle mosse in agenda. Segui la diretta scritta delle sue parole grazie a Cittaceleste.it.
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RIVIVI IL LIVE | Lazio, Fabiani: “Indice di liquidità e mercato. Vi dico tutto”
"Indice di liquidità? Questo istituto non è un qualcosa che riguarda solo noi. È un qualcosa che riguarda ogni società ma è facilmente risolvibile nel momento in cui uno fa delle uscite. Questo non impedisce di fare delle operazioni. Il tutto va inserito in una politica di ogni singola società. Come sbloccare la situazione? Facciamo una premessa: abbiamo iniziato un nuovo percorso, io dissi che questo percorso non poteva essere ristretto a qualche mese. Ho detto che era un nuovo ciclo che aveva una durata minimo di 3 anni, come tutti i cicli. Credo che questa estate mi sono preso la responsabilità di dare corso a un nuovo progetto. Ricordo che ci sono state critiche giustificate perché costruttive, però quando uno ha un suo modo di operare lo deve attuare per il bene di tutti. È quello che noi abbiamo fatto. È il caso di ricordare che questa squadra, guidata da Baroni, ha iniziato un campionato dove, al netto di qualche battuta d'arresto, è stato fatto un girone d'andata importante. In Europa ci siamo contraddistinti, speriamo di raccogliere i punti per evitare i play-off. Quanto fatto fin qui è sicuramente positivo. Forse è andata anche sopra le aspettative. Allora da qui nasce una considerazione, quando una cosa funziona perché devo mettere a rischio questo con delle situazioni che non si ritengono funzionali nell'immediato. Noi setacciamo sempre il mercato, a oggi devo dire che non abbiamo trovato la funzionalità di questi ragazzi che abbiamo visionato, in altri casi non abbiamo ritenuto che il rapporto qualità-prezzo fosse in linea con i valori che i nostri osservatori hanno attribuito al singolo. Abbiamo preso un giovane (Ibrahimovic, ndr.) del quale mi assumo io la responsabilità. È stata una mia scelta, sapete che io non mi sottraggo alle mie responsabilità, come ogni elemento inserito. Baroni non era ancora arrivato, abbiamo condiviso il solo Noslin, abbiamo ritenuto opportuno prendere anche questo giocatore. Oggi sento parlare di innesti, di indice e quant'altro: noi faremo ciò che può migliorare l'aspetto tecnico-tattico della rosa. A oggi non ci sono. Il mercato id gennaio è quello di riparazione: noi siamo partiti con 4 ruote e sono tutte gonfie. Non significa però che se si presenta un'un'opportunità che possa migliorare la rosa non ci tireremo indietro e non sarà l'indice di liquidità a impedircelo. Noi in estate abbiamo fatto delle scelte messe a disposizione Baroni che ha fatto un ottimo lavoro. Non andrò fuori da questo modus operandi. Non vado dietro alle sirene, ai sentimenti di ogni genere anche se capisco che dall'altra parte si possa ragionare in maniera diversa ma io devo ragionare in base alle esigenze societarie e di un gruppo che fin qui ha fatto qualcosa di buono. Manca una partita da recuperare, Fiorentina-Inter se non sbaglio, e se i viola non fanno risultato la squadra ha chiuso quarta il girone d'andata. Si può sempre migliorare, ma peggiorare è un attimo. Baroni ha fatto un ottimo lavoro, il calciomercato non deve essere una moda ma un'esigenza. Belahyane-Fazzini-Casadei? Se ci fermiamo solo a questo ci perdiamo la notte dei tempi, noi guardiamo centinaia di giocatori poi ci sono quelli che vengono messi sul mercato mediatico e prendono il sopravvento rispetto ad altri. È vero: noi abbiamo fatto un'offerta all'Empoli perché Fazzini può rappresentare quel giocatore di prospettiva che può diventare il Rovella della situazione però bisogna essere in 2 per fare un matrimonio. Noi abbiamo fatto un'offerta che dall'altra parte non è stata ritenuta congrua. Cessioni per fare cassa? Sì ci hanno chiesto 6/7 giocatori: se noi diamo via un giocatore per fare cassa andiamo contro un nostro credo. Se io dico che c'è un programma che va da 0 a 3 anni come faccio a oggi a privarmi di un pezzo importante che abbiamo. Ci hanno chiesto Rovella, Castellanos, Tavares e molti altri. Noi non dobbiamo smontare la squadra, dobbiamo completarla. Migliorare un centrocampo come quello della Lazio non è facile. Abbiamo preso Ibrahimovic perché ha delle qualità che se le metterà a disposizione è un investimento importante di un classe 2005. Io ho detto che noi vorremo andare su un modello stile Feyenoord e delle squadre che si avvalgono di giocatori che hanno fame e voglia di emergere. Un esempio? Mario Gila, è stato qui, lo ha costruito la lazio e ora rappresenta una pedina importante sul mercato mondiale. Noi dobbiamo seguire questo tipo di situazioni. Castrovilli? Non è una scommessa persa, sapevamo che veniva da un intervento difficile. L'intervento al crociato non gli ha mai destato problemi, ha trovato poco spazio, ne chiede di più. Questo dipende anche dagli equilibri dell'allenatore. Poi se vuole cambiare casacca prenderemo in considerazione questa eventuale richiesta. Errore nella gestione delle risorse? Gli sbagli sono all'ordine del giorno. Noi non abbiamo completato quel ciclo di rinnovamento. Quanto è logorante l'ambiente? Basta essere onesti con se stessi e essere professionisti senza mai farsi prendere dall'entusiasmo. So che il calcio ti porta in alto ma in poco ti porta in basso. Quando si prende un giocatore si valuta tutto, io prima di prenderlo mi confronto con più persone e si valuta tutto. Ibrahimovic bisognerà poi vedere se la Lazio rappresenterà una confort zone dove può mettere in mostra le sue doti. Non bisogna essere prevenuti ma far sì che dimostrino il loro valore. Isaksen può partire? La situazione Zaccagni? Tutti sono cedibile e nessuno è incedibile: se c'è un'offerta per Isaksen noi valutiamo il sostituto di Isaksen. Se il sostituto ti da garanzie pari o superiori si prende in considerazione altrimenti non si muovono. Isaksen, tra alti e bassi, è stato determinanti e allora a questi giovani ragazzi va dato tempo di maturare perdonandogli anche qualche errore. Io ho idee abbastanza chiare. Baroni è un grande allenatore, ce ne accorgiamo oggi che è alla Lazio, sta nascendo il baronismo ora, speriamo che non lo mandi fuori dal Baroni che conosco io ma so che non si fa prendere da questi entusiasmi. Poi ogni allenatore vorrebbe 40 giocatori. Mandas? Rappresenta una valida alternativa a Provedel, che oggi è il titolare. Mandas ha giocato tutte le competizioni europee. Il ragazzo sta crescendo e la società non vuole privarsi di un buon giocatore. Vecino e Patric? Patric oggi fa un ultimo esame, da lunedì inizierà la riatletizzazione e vederemo il continuo del percorso. Vecino non credo possa essere a disposizione prima di 10/15 giorni ma va detto che nei momenti topici questi ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario. Basic e Hysaj? Non c'è dubbio che oggi, anche per il problema di Lazzari, Hysaj è parte integrante della rosa, ma come lo è già stato in Coppa Italia. Non abbiamo scaricato nessuno, i fuori rosa fanno una vita di gruppo con i compagni e noi abbiamo rispettato il loro valore. Sono due ottimi giocatori quindi può darsi che torneranno utili. Primavera? Non c'è nessuno che può salire, ora non sono pronti a fare il salto: serve ancora qualche anno. C'è chi è già in giro come Floriani e Ruggeri. Perché l'indice è un problema solo per la Lazio? E' un istituto che riguarda tutti. Se io domani metto sul mercato Nuno posso fare un'entrata ma poiché questi giocatori non sono sul mercato il discorso viene meno. Falconiere? Io mi sono fatto più di un'idea, credo che debba calare il sipario su questa vicenda. Juan ha chiesto scusa, si è reso conto di aver fatto un qualcosa che non doveva, ora c'è chi può accettare le scuse o meno: oggi è in convalescenza, noi fn quando è in forza di un certificato medico daremo il supporto, poi il discorso verrà affrontato su altre questioni. La società ha emesso un comunicato fin da subito, mi dispiace che intorno a questa vicenda ci si stia speculando sopra. Noi abbiamo un codice etico da rispettare anche se ognuno è libero di fare ciò che vuole con il proprio corpo. Noi che siamo esposti dobbiamo privarci di alcune debolezze, dobbiamo avere una condotta che deve essere d'esempio per tutti. Invito a Juan ad aver un atteggiamento diverso, ho parlato con lui e ha ammesso di aver fatto una leggerezza ma non deve prestare il fianco a chi vuole farci gossip".
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