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RIVIVI IL LIVE | Cataldi: “Possiamo fare grandi cose, c’è un’alchimia diversa”

Luis Alberto
Il centrocampista ha preso la parola dal centro sportivo Zandegiacomo prima del quarto allenamento pomeridiano sotto le Tre Cime di Lavaredo

redazionecittaceleste

Nel quarto giorno di ritiro ad Auronzo di Cadore, dopo la prima conferenza in cui è intervenuto Felipe Anderson, ha preso la parola Danilo Cataldi. Il centrocampista classe '94, dopo l'addio di Lucas Leiva e l'arrivo di Marcos Antonio ha gran voglia di far bene per potersi giocare le sue carte in biancoceleste. Un gol, nel pareggio casalingo contro il Cagliari, nella passata stagione per Cataldi che quest'anno vorrà incrementare anche i suoi numeri in termini di realizzazione. Cataldi ha così risposto alle domande dei giornalisti presenti. Di seguito la conferenza stampa sotto le Tre Cime di Lavaredo del centrocampista della Lazio.

In bocca al lupo per la nuova stagione innanzitutto. Ti senti più responsabilizzato?

«Avere la valigia sotto al letto fa parte del lavoro. Il mio obiettivo è stato rimanere il più possibile, le cose sono cambiate con l'arrivo di Sarri. Ho continuto ad allenarmi al meglio e sfruttare le occasioni il meglio possibile. Spero che le cose quest'anno vadano ancora meglio».

Ti piace questa Lazio più italiana?

«Sicuramente è una cosa positiva, ma diciamo che a me piace una Lazio che a prescindere da chi viene possa fare qualcosa di importante. Lo scorso è stato un anno zero perché venivamo da sei anni di cose diverse e soprattutto all’inizio abbiamo fatto tanta fatica. Negli ultimi mesi abbiamo fatto di più quello che ci chiedeva, come dominare la partita. Spero che in questa stagione faremo un grande campionato».

Come vivi la concorrenza nel tuo ruolo?

«Io penso che ho un ruolo preciso solo dallo scorso ritiro. Prima giocavo sia davanti alla difesa che mezzala, mentre con Sarri ho trovato una collocazione precisa. Una squadra come la Lazio deve avere concorrenza in tutti i ruoli. Io con Leiva ho un rapporto incredibile, ma ci ho legato ancora di più lo scorso anno. Ci aiutavamo e ci rubavamo le cose a vicenda lo scorso anno. Ben vengano giocatori nuovi forti e pronti perché dobbiamo fare grandi cose».

Ti senti il titolare?

«Sì, ma non è importante. Io ho vissuto tanti anni di difficoltà. Veramente ho giocato poco o ogni tre o quattro partite e alcuni spezzoni non è semplice farli bene. Il mio obiettivo è giocare tanto e fare qualcosa di grande con la Lazio. A Marcos Antonio darò più di una mano nel cercare di capire cosa chiede il mister. Cercherò di parlarci anche se non parlo brasiliano e lo farò integrare il più possibile».

Cosa ti ha dato Sarri per sentire tuo il ruolo di regista?

«Penso che nonostante non abbia trovato molta continuità in passato sono sempre stato un ragazzo umile che si è messo in discussione. Prima non venivo scelto perché servivano altre caratteristiche. Col mister è cambiata la richiesta e io in quello mi ci ritrovo di più. Lo staff mi aiuta in tutto su posizionamenti con e senza palla. Rivediamo ogni situazione per cercare di migliorare e penso che lo farò anche quest’anno».

Quali obiettivi hai e che sensazioni hai in questo inizio di ritiro?

«L’obiettivo personale ovviamente è giocare tutte le partite, ovvio, ma è relativo. Quando parte una stagione penso a quello che dobbiamo fare di squadra anziché personale. Ho tanti obiettivo. Le sensazioni di questo ritiro sono molto positive, c’è un’alchimia diversa perché le cose che stiamo facendo le abbiamo già fatte, la ricezione è più facile, c’è una buona atmosfera e spero che questo possa esserci fino all’inizio del campionato».