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RIVIVI IL LIVE | Inter-Lazio, Tudor: “Voglio 16 giocatori pronti a dare l’anima”

Tudor in conferenza
Il tecnico biancoceleste interviene in conferenza stampa da Formello alla vigilia della partita contro i nerazzurri per presentare la sfida
Edoardo Pettinelli Redattore 

Penultima giornata di campionato alle porte per la Lazio, impegnata domani pomeriggio - ore 18:00 - a San Siro in un delicato scontro con l'Inter campione d'Italia. Serve una vittoria alla squadra biancoceleste per continuare a inseguire quella che sarebbe una clamorosa qualificazione in Champions League, mentre è di fatto blindato il posto in Europa League salvo clamorosi risultati nelle ultime gare in programma. Proprio per presentare la partita di domani a Milano, intanto, il tecnico biancocelesteIgor Tudor interverrà in conferenza direttamente dalla sala stampa del centro sportivo di Formello alle ore 12:00. Come sempre, Cittaceleste seguirà l'evento con una diretta scritta.

Che Lazio vorrà vedere e che Lazio servirà domani?

"Una Lazio perfetta perché andiamo in casa della più forte d'Italia che gioca un calcio bello ed efficace. Sono la miglior squadra in assoluto di quest'anno, che fa un grande lavoro nella crescita. A loro vanno fatti i complimenti. Noi andremo a San Siro per fare del nostro meglio. Ci sono sei punti in palio e da stabilire una classifica nell'ottica di quale Europa giocheremo. Andremo al massimo delle nostre possibilità".

Un parere su Inzaghi? Le percentuali su attacco e difesa del suo lavoro?

"Le percentuali cambiano sempre perché tu lavori su un aspetto, poi vedi che su qualche altro aspetto la squadra non ti piace e quindi lavori più su quello. Simone ha il merito dello sviluppo del suo calcio e la gestione della crescita che hanno avuto nell'arco degli anni ha tanto merito. La bravura fa la differenza. Qui c'è il modo di dire di giocare un calcio europeo o meno. Lui è la dimostrazione che il modulo di gioco non c'entra con la modernità. Lui parte con un 3-5-2 che non è mai fisso e un calcio più europeo di quello non c'è. Si può giocare moderno a 3 perché conta lo stile più che il sistema, conta il modo di approcciare e di organizzarsi. Loro hanno un centrocampo fatto di tre numeri 10, la scelta di giocatori è importante".

In cosa siete più in ritardo e dove siete più avanti rispetto alla sua idea di squadra?

"Il top non c'è mai. Ci sono preparazioni che sono importanti, le caratteristiche per un determinato tipo di calcio. L'importante è che siano giocatori forti: il calcio che si è fatto negli ultimi anni qui è diverso dalla mia visione. Ci sono alcune somiglianze, però la differenza grande sono le distanze. Quello fatto da Sarri era un calcio giusto, bello, però le mie distanze sono diverse. Quel calcio è basato su alcune cose dove vanno meglio alcuni tipo di giocatori. Tanti possono giocare in entrambi i modi, ma ora bisogna finire bene queste due gare che possono darci tanto e poi ci metteremo a programmare la prossima stagione con calma, lucidità è facendo le cose giuste".

Quanto pesa il derby perso? Luis Alberto è convocato?

"Luis Alberto è convocato, ha fatto una settimana normale. In un campionato ci sono 38 partite, si tirano fuori le somme alla fine e si vede dove si arriva".

Arriva un nuovo esame con le big? E' un ostacolo troppo grande? 

"Un'etichetta dopo dieci giornate non può esserci. Abbiamo affrontato quattro squadre di primo livello, non abbiamo giocato solo con le piccole. Abbiamo affrontato Monza e Genoa che hanno fatto un gran campionato. Sono state gare toste. Comunque si va la, preparando la partita come sempre a prescindere dall'avversario. Si deve guardare gara dopo gara, senza calcolo, senza etichette o pregiudizi. Senza anche pensieri, calcoli o tabelle: questo è calcio, allenato e vissuto. La domanda invece è su un calcio di opinioni, di chiacchiere".

Quale è il ruolo di Isaksen in questa Lazio?

"Ha avuto questo minutaggio. Lo stimo molto, ha doti interessanti sia fisiche che mentali. E' da poco che  è in Italia: ha prospettiva poi possono giocare in 11, ho 5 cambi. Io scelgo sempre per il meglio della squadra. Tutti hanno possibilità di mostrare in settimana, fa parte di questo sport. Ma la stima c'è e in futuro lo vedremo. Nel calcio cambia tutto di gara in gara. E' il bello e il brutto di questo sport".

La Lazio ha due portieri di livello, nel suo modo di intendere c'è un titolare e una riserva?

"Qua è chiaro, Provedel è il primo portiere: domani torna in porta. Mandas ha fatto molto bene ma Provedel è il titolare".

Kamada cosa deve fare per crescere ancora e fare ancora meglio?

"Con lui parlo poco perché, come gli ho detto, sta facendo sempre cose giuste. E' un ragazzo che è una macchina, nel senso positivo. Non sbaglia niente, ha un cervello pazzesco collegato con le sue doti calcistiche. Può giocare in tutti i ruoli, per questo lo stimo. E' una bella scoperta per me, in questi due mesi".

Quanto è importante per  lei incrementare la fisicità di questa squadra?

"Non si tratta solo di centimetri quando si parla di questo ma di gamba, di motore, di velocità. E' una cosa naturale perché se guardiamo Premier o Liga sembra che vadano a un altro ritmo. Questa è la nuova direzione del calcio. Quelli che sono veloci e bravi però, costano tanto: per questo vanno tutti in Premier. E' un dato di fatto: nelle gare si fanno anche 130 chilometri. Nessuno vuole chi va a 2 Km/h, bisogna essere bravi anche a scegliere questi giocatori".

Come stanno Gila e Guendouzi? Pensa sia stato gestito bene il calendario?

"Non è una cosa normale, no. Non si può finire e aspettare una settimana per sapere il nostro destino. Bisogna pensare prima a queste cose. Non è bello per nessuno ma penso che chi decide se ne renda conto. Gila e Guendouzi stanno bene. Matteo è diventato papà, oggi vedremo di scegliere bene. Tutti si sono allenati bene, domani servirà gara una di enorme sacrificio. Avremo bisogno di 16 giocatori che lascino l'anima in campo".

Pellegrini?

"Domani gioca, gioca anche Rovella".

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