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Alessio Romagnoli
Proseguono le presentazioni ufficiali in casa Lazio. Dopo Casale e Cancellieri, protagonisti nella giornata di ieri, oggi è stato il turno di Romagnoli e Vecino. Il primo a prendere parola è stato il nuovo centrale biancoceleste, accolto come un vero top player da tutto l'ambiente. L'arrivo dell'ex capitano del Milan, noto tifoso laziale, ha risvegliato la passione dei tifosi tanto da comportare un'impennata anche negli abbonamenti, ora fermi a quota 20.500. Starà al difensore confermare sul campo tutte le aspettative del popolo biancoceleste nei suoi confronti. Intanto, però, ecco come ha risposto Romagnoli alle domande dei giornalisti presenti in conferenza stampa.
Prende la parola il ds Igli Tare: “Buongiorno a tutti. Oggi per me è una giornata molto bella perché abbiamo il piacere di presentare due grandi acquisti, grazie anche all’intervento del presidente nelle ultime fasi delle trattative. Possono arricchire molto il valore di questa squadra. Iniziamo da Alessio, che è un piacere anche presentarlo per il fatto che il sogno di un tifoso di questo club che si avvera. Per tanti anni è stato nel cassetto, oggi siamo qui dopo tanti anni aspettando il giorno. Oggi siamo felici di presentarlo. È ungiocatore di grande esperienza, capitano del Milan. Sarà anche qui un giocatore di spessore anche fuori dal campo con la sua esperienza e al fianco di tanti grandi campioni che abbiamo qui.
Matias invece è una richiesta importante fatta dal nostro allenatore. Insieme al presidente abbiamo ritenuto la richiesta giusta e l’abbiamo accontentato, ma soprattutto abbiamo valutato come un grande innesto di grande valore anche fuori dal campo. È un giocatore di grande esperienza anche internazionale. Oggi arrivano due campioni che ci daranno una grande mano a far crescere i giovani che abbiamo nella nostra squadra”.
Prende la parola il presidente Claudio Lotito: “La genesi di questi acquisti era stata precostituita con il direttore. Ha tenuto sempre vivo il rapporto con Romagnoli, per poter un giorno come è successo adesso realizzarlo. Siamo partiti con un certo allestimento della quadra poi abbiamo ritenuto di dover inserire elementi di grande spessore, esperienza e peso passionale. Lui è venuto alla Lazio perché ha nel cuore questi colori e perché ritiene che potesse essere un valore aggiunto, come abbiamo fatto noi. In questo contesto abbiamo agito per poterlo portare a casa.
Altrettanto è stato con il qui presente Vecino, sono andato anche a casa del suo procuratore. Ci tenevamo molto che verissime alla Lazio perché costituire un elemento importante e di spessore internazionale. In determinati momenti ci è mancato il mantenimento della tensione, penso che con loro questo problema verrà meno. Ritengo che la squadra con questi innesti possa competere in modo tare da poter dare ai tifosi grande soddisfazione”.
Ci racconti le tue sensazioni quando hai capito di poter venire alla Lazio, anche a livello di famiglia: come l’hanno presa i tuoi genitori?
“Io l’ho sempre sperato, ne parliamo da tanto. La volontà di entrambi c’è sempre stata e anzi ringrazio il presidente e il direttore. È sempre stato il mio sogno, ero sicuro che sarei venuto qui. La mia famiglia mi ha sempre supportato, sono stati felicissimi come me”.
Come ti senti visti i problemi con la pubalgia? E quali sono le prime differenze tra Sarri e Pioli?
“Sto molto meglio rispetto a prima, ancora manca qualcosa ma sto bene. Sarri ha un gioco più tattico rispetto a Pioli, che era più uno contro uno. Qui penso ci sia un gioco più adatto a me e che più mi piace”.
Che sensazione hai avuto all’arrivo per le visite mediche con tutti i tifosi?
“È stato emozionante, ricevere un’accoglienza così è stato molto bello. Loro sono sempre qui a supportare la squadra. Ora toccherà a noi e a me ricambiare tutto questo affetto”.
Quali sogno gli obiettivi della Lazio e i tuoi personali?
“L’obiettivo è la Champions, la squadra è molto forte. L’ho sempre detto anche al direttore. Riguardo a me credo che sarà importante giocare di più rispetto all’anno scorso. Devo cercare di dare sempre il massimo e giocare più partite possibili. Ma l’obiettivo più importante è quello di squadra, arrivare in Champions”.
Cosa è cambiato nella tua vita come giocatore anche pensando a Nesta?
“Credo che sia sbagliato fare paragoni con lui, è il mio idolo. Ma l’emozione è tanta, è una cosa che ho sempre sognato”.
Hai avuto modo di sentire Nesta? E poi su Mihajlovic: per te è stato molto importante e ora lo ritroverai subito alla prima di campionato.
“L’ho conosciuto ma non ho parlato con lui ultimamente. L’ho conosciuto a Milanello ma non ho parlato con lui. Ora faccio il suo percorso ma all’inverso. Penso sia un passo molto importante nella mia vita, vuol dire dimostrare il proprio livello e fare qualcosa di importante con questa società. Secondo me la Lazio l’anno scorso era fortissima, poteva già andare in Champions. Quest’anno credo che sia ancora più forte e il nostro obiettivo è quello di arrivare in Champion. Sinisa è una grandissima persona, è stato importantissimo per me. È stato davvero un punto di riferimento e lo ringrazierò sempre per questo”.
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