- Lazio News
- Calciomercato
- Rassegna Stampa
- Serie A News
- Pagelle
- Primo Piano
- Video
- Social
- Redazione
news
Pedro
Non c'è più tempo per scherzare. Stavolta la partita di Europa League sarà un crocevia determinante per il prosieguo del cammino della Lazio nella competizione. Al momento l'obiettivo primo posto nel gruppo F è completamente in bilico. Tutte le squadre sono infatti a quota 5 punti a dimostrazione dell'equilibrio dei valori, ma per Sarri non ci saranno scuse. Domani alle 18:45 contro il Midtjylland allo stadio Olimpico il Comandante si aspetterà una prova importante per fare un passo decisivo verso la fase a eliminazione diretta dell'Europa League, traguardo minimo preteso dalla società. Intanto in attesa del match di domani, oggi pomeriggio l'allenatore ha presentato la partita in conferenza stampa a Formello. Dopo di lui è toccato a Pedro. Ecco come si è espresso l'attaccante spagnolo.
Quanto influisce sul vostro rendimento il terreno dell'Olimpico?
"Come ha detto il mister non è la stessa cosa come al Gewiss dove lo stadio era perfetto con erba perfetta per il nsotro gioco. Per noi è molto importante e nell'ultima gara contro l'Udinese il terreno ci ha condizionato così come il risultato finale".
Sulla mentalità...
"Ovvio che abbiamo fatto un grande passo in avanti, quando sono arrivato non eravamo a questo punto. Adesso abbiamo capito meglio quello che vuole il mister e abbiamo grandi giocatori. Stiamo facendo un grande lavoro e si è visto anche nei risultati soprattutto in difesa. Siamo più forti e più solidi".
Su Capellas...
"Capellas è una persona molto brava. Lo conosco dai tempi del Barcellona, gli piace fare un bel calcio, ha buoni giocatori e credo che sarà una partita difficile per noi. Dobbiamo ottenere questi tre punti per andare avanti in Europa League".
Sul tridente senza Immobile...
"Sappiamo tutti che Ciro è molto impportante per noi, è un peccato che non ci può darer una mano. Però Felipe, Zaccagni, io, Cancellieri e Romero siamo qui per dare il massimo. Pipe ha fatto una partita incredibile a Bergamo. Poi rispetto a Ciro è un'altra cosa, il gioco cambia perché Felipe viene tra le linee a giocare la palla e Ciro va in profondità, ma stiamo facendo bene tutto quello che ci chiede il mister. Si nota sempre però quando non gioca Immobile perché fa sempre gol".
Che consigli dai a Cancellieri? E sulla possibilità di tornare in Nazionale...
"Sono tanti anni che non vado nella Nazionale è difficile. Penso che la Spagna ha un'altra generazione di giovani che sta facendo bene e la sta gestendo bene Luis Enrique. Matteo e Luka li vedo sempre bene in allenamento, stanno imparando tanto. A volte essere giovani nel calcio è difficile, ma loro hanno la mentalità e l'ambizione giuste. Poi dipenderà dall'allenatore, ma io gli consiglio di continuare a lavorare così".
Hai imparato qualcosa in più qui con Sarri alla Lazio?
"Sempre si impara nelle squadre dove vai. La mia ambizione è sempre stata vincere e per questo sono venuto qui con Sarri perché lui mi aveva detto che voleva vincere qua. La Lazio ha vinto tanto e questo per me era una sfida per migliorare sempre. Io cerco sempre di dare il 100% aiutando la squadra ad arrivare a un livello ottimo per raggiungere gli obiettivi".
Su Milinkovic...
"Milinkovic in quel Barcellona? Difficile (ride, ndr). Lui è un giocatore forte, ha un bel tiro da fuori, però fare un paragone con Iniesta, Xavi, Busquets e Fabregas è difficile che possa trovare posto. C'era anche Thiago Alcantara che è fortissimo, ma è stato costretto ad andare via per giocare di più. Sergio può tranquillamente giocare al Barcellona comunque perché è completo".
Sul futuro...
"Ancora non ho parlato col presidente e con Igli, ma non penso sia il tempo di farlo. Ora pensiamo tutti di partita in partita e poi vediamo che succede. Qui sto bene, fin dal primo momento. Per me è stato speciale venire qui e non credo sarà un problema parlarne, ma ripeto, non è il momento".
Hai parlato con qualche ex compagno del Barcellona della Lazio?
"Ho parlato coi giocatori del Barca, se stai al Barcellona stai bene è difficle andare via. Per me è soeciale quando faccio un gol festeggiare sotto la Curva. Ai giocatoi piace giocare qua, è un club molto familiare, va bene con la mia personaltià. Entrambi ci troviamo molto bene".
Come si spiegano i crolli dell'andata?
"Non si spiegano, ci sono partite così, prendi 2 gol in 10 minuti, poi diventa tutto difficile. In Europa c'è un altro ritmo e si paga caro l'errore, in campionato può essere diverso. In Europa puoi andare fuori contro qualsiasi squadra, non conta il nome, giocano tutti al 200%. All'andata abbiamo sbagliato partita, ora è imprescindibile per noi vincerla".
© RIPRODUZIONE RISERVATA