Ultimo appuntamento della fase a gironi di Champions League per la Lazio: i biancocelesti volano a Madrid per una gara che non dirà nulla dal punto di vista della qualificazione ma che potrebbe fare la differenza poi in fase di sorteggio. Sia la squadra di Sarri che l'Atletico di Simeone sono infatti già qualificate al prossimo turno, ma passare come primi o come secondi potrebbe avere un ruolo chiave nelle chance di passare addirittura al turno successivo. Lazio chiamata a vincere per chiudere al primo posto: proprio per analizzare il match è intervenuto in conferenza stampa Manuel Lazzari. Segui le parole del terzino biancoceleste con la diretta scritta che Cittaceleste produrrà per voi direttamente da Madrid.
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RIVIVI IL LIVE | Atletico-Lazio, Lazzari: “Sarri? Da ringraziare. Sembra tutto negativo ma…”
Sarri ha allenato grandi squadre: in cosa pensi ti abbia fatto crescere?
“Sicuramente è un grande tecnico, per quanto mi riguarda facevo il quinto di centrocampo e oggi faccio il terzino in una difesa a quattro. Sono cambiato totalmente come giocatore e questo lo devo a lui. Ora come squadra facciamo tanto possesso palla, il mister ha cambiato l’approccio alle partite e tante altre cose. Lo scorso anno abbiamo chiuso con un bel secondo posto, quest’anno siamo agli ottavi di Champions. Dobbiamo ringraziarlo”.
Hai un piano per fermare un calciatore totale come Griezmann?
“Abbiamo studiato bene l’Atletico sia nel girone di andata che di ritorno, sappiamo che Griezmann è un fenomeno e che gioca in ogni posizione di campo. Ma noi dobbiamo concentrarci non solo su di lui: l’Atletico ha tanti giocatori che possono risolvere la gara con una giocata. Dobbiamo concentrarci dal 1’ a rimanere compatti e tenere la squadra corta fino alla fine”.
Sulla catena di destra state costruendo qualcosa in più rispetto a inizio stagione: cosa manca per essere più incisivi?
“Sicuramente rispetto allo scorso anno mancano occasioni da gol, tiri in porta e finalizzazione. Su questo dobbiamo concentrarci di più e lavorare. Ma soprattutto sulla catena di destra abbiamo perso un giocatore fondamentale per noi. Ora c’è Matteo, si sta inserendo pian piano e ci vuole tempo, arriva da un calcio diverso. Ma il feeling sta crescendo, speriamo possa farlo ancora in modo da aiutare ancora di più la squadra”.
Questa Lazio sembra differente da quella dello scorso anno: fa fatica a chiudere le gare o a ribaltarle. È una questione mentale? Cosa manca?
“Manca solo il chiudere le partite. Anche nell’ultima gara a Verona aver pareggiato ha lasciato incredulità. Loro non hanno fatto un tiro in porta e hanno pareggiato, noi dopo l’1-0 abbiamo avuto almeno altre cinque o sei occasioni senza concretizzarle. Manca andare sul 2-0 e stare più tranquilli. Per il resto a livello di palleggio e velocità di gioco siamo meglio dello scorso anno. Ma è un discorso che riguarda tutti: dobbiamo essere più cattivi”.
Cosa è cambiato rispetto allo scorso anno per te?
“Sinceramente lavoro da tre anni con il mister, siamo andati un po’ a periodi. Diventare da centrocampista a cinque a terzino a quattro richiede tanto lavoro, non è stato facile affatto. Quest’anno mi sento davvero molto meglio, più a mio agio. Ovviamente ora penso più a difendere che ad attaccare, questo è ciò che deve fare un terzino. Ma vedo che i risultati ci sono, in allenamento provo sempre ad andare a mille all’ora. Poi è normale che quando arrivo sul fondo su dieci cross ne azzecco due. Ma non è sempre facile arrivare lucidi dopo cento metri di campo. Sono orgoglioso di aver fatto comunque qualche assist e di aver aiutato la squadra”.
Speri di giocare domani nonostante la gara imminente con l’Inter?
“Normale che qualsiasi giocatore vorrebbe giocare domani. Ma accetterò le scelte, se non dovessi giocare entrerò comunque nel secondo tempo. Ciò che conta è che la Lazio faccia una grande partita”.
Nello spogliatoio come vedete voi l’ambiente? Di chi è la responsabilità di questa situazione difficile?
“Sicuramente come ha detto il mister prima tanta gente è focalizzata sul secondo posto dello scorso anno. Si fa riferimento a quello e si paragona a questa stagione: siamo indietro in campionato, è vero, ma siamo ancora lì a giocarcela a quattro punti dalla Champions. Sappiamo di dover migliorare ma siamo lì a quattro punti e ce la giochiamo. Siamo agli ottavi di Champions, ai quarti in Coppa Italia: non è tutto da buttare. La stagione è lunga, andiamo avanti a testa alta. E ora pensiamo solo alla partita di domani”.
Quanto farebbe bene all’autostima di questa squadra vincere domani?
“Sicuramente arrivare primi nel girone della Champions sarebbe una spinta davvero grande, perché qui vincono veramente in pochi. Ma sappiamo che sarà davvero complicato, contro una squadra forte sia fisicamente che tecnicamente. Ma siamo consapevoli che se siamo arrivati qui a giocarci il primo posto significa che abbiamo qualità: dobbiamo affrontare la gara a testa alta e giocarcela fino alla fine”.
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