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Lecce-Lazio
Torna la Serie A, torna la Lazio. La festa è a Lecce, dove rispondono presenti poco più di 1000 tifosi laziali in grado di polverizzare in pochi minuti il settore ospiti. La festa, però, deve essere soprattutto in campo, dove Sarri decide di rinunciare a Casale dal 1’ per inserire Patric. È invece Kamada a vincere il ballottaggio con Vecino, facendosi subito notare per diversi palloni recuperati. I primi dieci minuti di gara scorrono però via lenti, con le due squadre intente a studiarsi. Prova ad approfittare allora il Lecce con un paio di ripartenze, senza però riuscire a bucare Provedel. Lazzari prende le misure su Banda, Almqvist viene contenuto da Marusic e Zaccagni e la Lazio riprende campo. Lo squillo arriva al 26’, quando Luis Alberto mette dentro una palla per Immobile che in spaccata riesce a colpire, buttando il pallone su Falcone e poi in porta.
Il vantaggio della Lazio porta la firma del capitano, ancora una volta letale alla prima gara ufficiale. Immobile è coinvolto anche nel gioco e appare determinato a mettere alle spalle la scorsa stagione. La rete dà sicurezza alla Lazio, che riesce a guadagnare campo e, a un passo dallo scadere, prova addirittura a raddoppiare. Ottima la corsa di Lazzari servito bene da Immobile, ma il terzino si fa ingolosire dalla porta e, invece che servire Zaccagni, calcia addosso al portiere avversario. L’ex Verona ha qualcosa da ridire, così come Strefezza pochi secondi dopo per un presunto fallo di Patric. Per l’arbitro non c’è nulla e si va all’intervallo con il vantaggio biancoceleste. Il secondo tempo inizia senza cambi e con una Lazio distratta, che rischia in un paio di occasioni. Sarri decide allora di correre ai ripari e al 54’ toglie Kamada e Felipe Anderson per Vecino e Isaksen.
Le sostituzioni concedono un po’ di respiro alla Lazio, che però rischia ancora qualcosa. Al 65’ cambia anche il Lecce: fuori Gendrey, Dorgu e Rafia, dentro Blin, Gallo e Kaba. Tre minuti dopo arriva anche il primo giallo della gara, lo prende Strefezza per proteste. Al 71’ ammonito anche Isaksen, in ritardo su un avversario. Subito dopo cambia ancora Sarri: dentro Pellegrini e Pedro, fuori Lazzari e Zaccagni. Marusic si sposta sulla destra. I cambi però non cambiano più di tanto il copione, con la Lazio che ora appare stanca e sulle gambe. D’Aversa cerca forze fresche in avanti e toglie uno stremato Banda per Di Francesco. Bravo Isaksen all’80’ a far ammonire Gonzalez e a dare respiro alla squadra biancoceleste. Sulla punizione seguente giallo anche per Pongracic che trattiene Luis Alberto. A mettere i bastoni tra le ruote ci si mette anche la sfortuna all’82’.
Gioco di prestigio di Pedro dentro l’area di rigore, palla per Immobile che calcia a botta sicura, ma prima Falcone poi la traversa negano il raddoppio alla Lazio. D’Aversa si scopre: fuori Gonzalez e dentro Burnete, Vecino intanto non fa amicizia con gli avversari. Tre minuti dopo arriva il gol del Lecce: Gallo serve Almqvist al limite che calcia preciso a fil di palo per l’1-1 al Via del Mare. Passano altri due minuti e all’87’ arriva la doccia fredda: Di Francesco fa la voce grossa in area di rigore e porta in vantaggio i salentini. Sarri prova la mossa della disperazione: fuori Cataldi, dentro Castellanos per poco più dei sei minuti di recupero concessi. Saltano gli schemi, la Lazio va all’arrembaggio e arriva il giallo per Pellegrini che stende Almqvist. È l’ultima nota di una partita che la Lazio butta via, confermando la maledizione del Via del Mare.
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