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Zaccagni
Non è più una Lazioda sessanta minuti, non è più una squadra corta nella sua rosa: poteva dare questa impressione, forse, all'inizio della stagione, quando a preoccupare gli addetti ai lavori era il roster iniziale, prima ancora della panchina biancoceleste, considerato da molti uno dei veri punti deboli della Lazio delle passate stagioni.
Oggi, però, è cambiata nettamente la musica: non c'è più il gap che eravamo abituati a vedere negli anni passati tra titolari e gregari, i biancocelesti oggi sono una macchina perfetta che ha bisogno di ogni sua singola componente per carburare, soprattutto in funzione del doppio impegno settimanale e della conservazione delle energie che il turnover feroce messo in atto da Baroni consente.
Il rigore trasformato da Zaccagni contro il Cagliari, impeccabile per esecuzione e notevole per la ravvicinata combinazione tra ingresso in campo con rientro da infortunio ed esecuzione della massima punizione che è valsa la vittoria, è già il nono gol stagionale arrivato dai subentranti, il settimo se consideriamo solo quelli arrivati in campionato. Per una Lazio che vale tutti e novanta i minuti, che vale tutti i suoi effettivi.
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