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Mattia Zaccagni
Non fortunato l'arrivo di Mattia Zaccagni a Roma. Il fantasista classe 1995 durante la scorsa sessione di mercato è passato dall'Hellas Verona alla Lazio, ma prima di riuscire ad entrare nei nuovi meccanismi biancocelesti ha bisogno di tempo. Anche perché una volta messo piede a Formello, l'ex scaligero ha avuto a che fare con diversi infortuni che ne hanno ostacolato l'inserimento. Le cose, però, stanno cambiando. Per via dell'assenza di Ciro Immobile il laterale è stato rischiato contro la Juventus. Le buone idee non sono mancate. Peccato solo che nel complesso il club non abbia giocato una buona gara e perciò anche gli spunti del singolo sono finiti in ombra. Prima di venir sostituito, Zaccagni è rimasto in campo per 65 minuti. Mai così tanti da quando veste biancoceleste. A mezz'ora dal termine, poi, il tecnico ha scelto di mandare in campo Vedat Muriqi al suo posto. Senza però cambiare l'andamento della gara.
Che fosse in crescita lo si era capito, e la gara di ieri sera lo ha confermato. Nella fredda Russia, Zaccagni, si è messo in luce facendo vedere sprazzi di sé stesso. Nei primi minuti è stato letteralmente messo sotto dalla cattiveria dei russi, soprattutto d Nenhakov che è stato sostituito alla mezz'ora prima che venisse espulso. Poi ha preso le misure ed è stato bravo tanto ad affondare la fascia quanto a giocare tra le linee. Addirittura Sarri gli ha concesso tutto il minutaggio possibile, preferendo rilevare Felipe Anderson per far spazio alla freschezza di Pedro.
Suo, tra le altre cose, l'episodio che ha cambiato la gara. Ancora una volta il prezzo da pagare è stato il corpo: preso fallo - e che fallo! - in area di rigore ha conquistato il rigore poi trasformato da Ciro Immobile. Prestazione positiva, quindi. Un presagio di speranza in vista del proseguo della stagione, una stagione lunga e ricca di gare, dove ci sarà bisogno dell'apporto di tutti. Ad averne, quindi, di Zaccagni.
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