In casa Lazio l'imperativo è ritrovare quella determinazione caratteristica della scorsa stagione. Al netto di valide proteste arbitrali il tonfo contro la Juventus è stato evidente e rumoroso. Restano gli antichi difetti che si uniscono adesso alla necessità di trovare un nuovo equilibrio. Da Torino la Lazio è tornata con l'unica buona notizia di non aver mai mollato cercando di rientrare spesso in partita ma mai realmente in grado di opporsi alle discese bianconere. La nota negativa principale però rimane l'ennesimo black out che ha vanificato il tentativo di riaprire la gara di un mai domo Luis Alberto.
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Lazio, una vittoria nelle prime quattro: c’è un precedente. E alla fine…
Scomoda rimane anche la classifica con soli 3 punti raccolti nelle prime 4 giornate. Per la Lazio però non è una prima volta: la classifica è infatti identica a quella della stagione 2014/15. Sulla panchina biancoceleste sedeva ancora Stefano Pioli con la squadra in grado di centrare un solo successo nei primi 360 minuti. Sconfitta all'esordio contro il Milan a San Siro (3-1 rossonero), vittoria casalinga per 3-0 sul Cesena prima del doppio passo falso a Marassi col Genoa prima (1-0) e quello interno con l'Udinese (0-1). Alla quinta giornata la scossa: con la Lazio che espugna il Barbera di Palermo per 0-4 rilanciando la propria stagione culminata poi con un terzo posto e la qualificazione ai preliminari di Champions. L'inizio è dunque lo stesso, a Immobile e compagni il compito di scrivere un epilogo analogo.
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