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Lazio, Veloccia: “Flaminio? Lotito determinato. Ma le cose stanno così”

Veloccia e Gualtieri
Intervenuto ai microfoni di RadioSei l'Assessore all'Urbanistica Maurizio Veloccia si è esposto in merito alla questione legata al Flaminio
Edoardo Pettinelli Redattore 

Intervenuto ai microfoni di RadioSei l'Assessore all'Urbanistica Maurizio Veloccia si è esposto in merito alla questione Flaminio e sulla volontà del presidente Lotito di farne la casa della Lazio. "Se i tanti cantieri fossero stati 11 anni fa forse ora non dovremmo sopportare ore di traffico all'interno della città. I romani, giustamente, ora si lamentano dei tanti cantieri ma quando sono arrivati ci si lamentava dell'opposto. Ci sarà un altro Giubileo straordinario nel 2033 per i 2000 anni della morte di Cristo. Questo inizierà il 24 dicembre, molti cantieri verranno chiusi. Noi dobbiamo uscire a emulare Londra, Parigi, Madrid sulle infrastrutture.

L'Olimpico? È nato in un contesto diverso, c'è un problema strutturale. È uno dei punti che hanno portato negli anni sia alla Roma che la Lazio a pensare a un nuovo stadio. Non è uno stadio moderno in termini di raggiungibilità, di visuale, di infrastrutture. Oggi è uno Stadio con un numero di parcheggi non sufficiente ma che difficilmente può essere sistemato in tal senso. C'è un progetto di prolungamento della metro che arriverebbe a lambire anche l'Olimpico. C'è l'idea, bisogna partire, il tema della metro è il tema di Roma. Il problema di Roma sono le infrastrutture di trasporto, se colleghiamo tutto al centro si fa un grande passo in avanti. 

Noi dobbiamo tentare di rafforzare il sistema collettivo di trasporto per arrivare allo Stadio: Anche per questo va rafforzato il trasporto pubblico, l'Atac sta aumentando il numero di autobus, serve anche che le squadre investano su questo. Come amministrazione sosteniamo tanti costi per una gara, serve una corresponsabilizzazione di costi e spese. C'è una riflessione in atto sul prezzo del biglietto. Roma riceve dallo stato la meta delle risorse per il trasporto pubblico in relazione alla popolazione. Come città dovremmo tutti dire che è assurdo che a un Comune da una cifra e un altro un altra cifra. Un bigliettaio sui mezzi? E' una discussione che si fa da anni, le stime che sono state fatte non ritengo sostenibile questa soluzione. Noi come cittadini dovremmo avere un'altra mentalità. Sono state incrementate tantissimo le squadre che fanno le multe.

Flaminio? Da un lato a mio avviso sarebbe una soluzione ottimale, anche dal punto di vista simbolico per la Lazio. Il presidente è sembrato molto deciso e determinato. È ovvio che non è un progetto facile, non perché ci sono altre progettualità in corso ma anche perché è ovvio che fare uno stadio da 40 mila posti ha un impatto non indifferente sul trasporto sui parcheggi. Il presidente però ne è pienamente consapevole e lui ci ha detto che la fase due sarebbe stata quella di concentrarsi sulla struttura, oggi precaria, sull'interlocuzione con la sovraintendenza per l'ampliamento e la copertura, poi la mobilità e l'accessibilità in sicurezza dei parcheggi. 

Tempistiche per fare uno stadio? Qualche anno ci vuole. Come si può affrontare il discorso sull'urbanistica per il Flaminio? E' una domanda, a oggi, da 1 milioni, noi dobbiamo stare a ciò che ci dice il presidente Lotito. E' evidente come, per qualsiasi altro stadio, almeno la metà delle persone devono avere garantito l'arrivo con i mezzi pubblici. Io penso che dare una risposta oggi sia imprudente ma dire che è impossibile trovare una soluzione è ugualmente sbagliato. Dobbiamo capire la Lazio che tipi di studi vorrà mettere in campo. Non penso che sia impossibile, è molto più importante affrontare anche il tema dei tanti palazzi intorno al Flaminio e di come questo stadio debba essere insonorizzato. L'importante è non essere faciloni, sapere che ci sono tanti progetti, sapere che il progetto di una grande di Serie A ha dei vincoli in più. Non sono pessimista. Sulle grandi questioni della città non devono esserci schieramenti politici.

Il tema di dare alle due squadre di Roma due stadi non sono operazioni di destra o di sinistra, ma operazioni che fanno bene alla città. Progetto urbanistica? La facciamo noi ma il progetto dello stadio lo deve presentare la Lazio con tutte le opere accessorie. Gli abbiamo spiegato che uno stadio del genere deve essere accessibile, con un capienza tale da non impattare con la città. Deve avere un numero di posti auto adeguato e ci deve far capire dove immagini di realizzarli. Dobbiamo fare anche un ragionamento di buon senso. La soluzione che dovrà essere fatta dovrà essere migliorativa rispetto all'esistente. Va trovato il giusto equilibrio e penso che spetti a lui dove si possono realizzare i parcheggi. Ero presente all'incontro con Lotito in Campidoglio anche se ero collegato in video conferenza.

Un incontro molto cordiale, con il presidente che è arrivato con un team tecnico oltre che amministrativo, ci ha spiegato che il suo intento è quello di realizzare lo stadio lì, ci ha detto che avrebbe dovuto prima confrontarsi con la sovraintendenza e poi che una delle sua preoccupazioni è lo stato di degrado delle costruzioni in cemento armato. Poi ovviamente c'è il tema della mobilità. Sulla base di questa questione ci siamo dati appuntamento a ottobre. Non c'è a oggi un progetto presentato dalla Lazio. Tempistiche se tutto dovesse andare bene? Questa è una domanda impossibile, noi dobbiamo capire quali sono le opere da realizzare.

Sevre un progetto, idee chiare e poi si va avanti. Dal punto di vista teorico i tempi di approvazione sono brevi, circa 6 mesi. C'è anche in essere una conferenza dei servizi di un altro progetto. C'è un ordine di gerarchie? C'è una scelta politica, la conferenza dei servizi può chiudersi anche positivamente ma ci sarà poi una votazione politica. Se ci dovesse essere un interesse pubblico allora ci sarebbe una gerarchia, si può competere ma su quel progetto".