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Vecino
Un'altra stagione da protagonista quella per Matias Vecino con la maglia della Lazio, chiusa in crescendo sotto la guida di Igor Tudor. Sono sette i gol messi a segno tra campionato e Champions League, a testimonianza di un peso specifico importante per i biancocelesti. Ai microfoni di AUFTV, il centrocampista ha concesso una lunga intervista.
Queste le sue parole: "Il tempo passa: è giusto che i cicli finiscano. Ora è il tempo di lasciar spazio alle nuove generazioni. Bisogna essere onesti, per questo quella contro i Paesi Baschi è stata la mia ultima partita. Già dopo il Mondiale in Qatar ho cominciato e pensare che sarebbe iniziato un nuovo ciclo, che era giunto il momento di lasciare. In quel momento, però, non volevo prendere una decisione affrettata. Poi, l'arrivo di Bielsa ha un po' cambiato le cose, ma avevo già capito di aver dato il massimo.
Dopo la partita contro i Paesi Baschi ho parlato con l'AUF, dicendo che avevo deciso di chiudere il mio ciclo con la Nazionale. Sono felice e orgoglioso del percorso fatto in questi anni, aver giocato con questa maglia è uno dei traguardi più grandi della mia carriera. La Nazionale non va di pari passo con il club, serve uno sforzo fisico e mentale superiore. Continuerò a giocare ancora per qualche anno, ora è il momento anche di dare priorità alla famiglia. Il progetto di vita, comunque, è quello di tornare in Uruguay. Non so oggi, perché i miei figli crescono e hanno i loro amici qui. Per ora, l'idea è quella di continuare in Italia, ci sentiamo a casa. Al momento, non guardo oltre il contratto che ho con la Lazio. In passato ho avuto già qualche chiamata, ma non dall'Uruguay. Se dovessi tornare al Nacional, dovrò farlo in buoni condizioni fisiche perché il livello è molto competitivo".
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