Lazio, un anno di Sarri: dalla rivoluzione tattica all’attesa per gli acquisti

9 giugno 2021-9 giugno 2022. Si chiude oggi il primo anno di Maurizio Sarri sulla panchina della Lazio. L’addio turbolento di Inzaghi aveva lasciato nello sconforto gran parte della tifoseria biancoceleste. L’arrivo del tecnico toscano d’adozione aveva però subito riacceso l’entusiasmo nella Roma biancoceleste. Che non sarebbe stato un anno semplice era stato messo in chiaro dall’inizio. Un anno di transizione, se possibile di rivoluzione vista l’entità del cambiamento - soprattutto dal punto di vista tecnico - portato da Sarri. Un anno dopo possiamo dire che la rivoluzione è effettivamente arrivata, quanto meno nelle idee. Per portarla definitivamente a compimento, ora, serviranno risposte importanti da parte della società sul mercato.

Il rinnovo fino al 2025, in questo senso, lascia ottime speranze in vista del futuro. La firma di Sarri lascia presagire che siano arrivate garanzie importanti da parte di Lotito per il mercato. Che, ovviamente, prenderà strade diverse a seconda del destino in particolare di Milinkovic. Proprio il calciatore serbo è stato probabilmente il vero protagonista della prima stagione di Sarri alla Lazio. Immobile si è confermato su numeri stratosferici, il Sergente invece è diventato definitivamente un calciatore completo, devastante in fase offensiva ma determinante anche in copertura. Il mercato ha regole ferree, difficili da scavalcare, ma è chiaro che poter ripartire da Sergej anche il prossimo anno potrebbe fare tutta la differenza del mondo.

Starà comunque alla società, ora, confermare il salto di qualità che ci si aspetta dalla scelta di un allenatore del calibro di MaurizioSarri. L’entusiasmo social di un anno fa è ormai un ricordo, l’abbraccio dell’Olimpico nell’ultima con il Verona è invece storia recente. Da questo bisognerà ripartire. Dimenticare le polemiche e aprire al più presto la campagna abbonamenti, magari suggellandola con un acquisto che faccia sognare i tifosi. Ma soprattutto dare a Sarri una rosa completa. E, finalmente, in grado di lottare davvero per un posto tra le grandi d’Europa.