Prima la sfida agli ottavi di finale di Europa League in casa del Viktoria Plzeň, quindi il posticipo serale del lunedì della ventottesima giornata di Serie A. Non c'è un attimo di tregua per i biancocelesti di Baroni. Dopo l'impegnativa trasferta alla Doosan Arena, i capitolini riceveranno all'Olimpico l'Udinese di Runjaić. Vendicare la sconfitta per 2-1 dell'andata è quasi obbligatorio, ma non sarà un'impresa facile. Nel frattempo, l'AIA ha reso nota la designazione arbitrale per il match tra biancocelesti e bianconeri: dirigerà il signor Marco Piccinini della sezione di Forlì. C'è un curioso precedente proprio tra Lazio e Udinese per il fischietto romagnolo.
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Lazio-Udinese, dirige Piccinini: c’è un precedente pirotecnico
Parliamo della prima stagione dell'era Sarri, all'Olimpico i biancocelesti ospitavano i friulani guidati da Gotti dopo la sconfitta casalinga contro il Napoli in extremis grazie al gol di Fabian Ruiz. Fu un match a dir poco pirotecnico, che vide subito i padroni di casa in difficoltà. Una doppietta ravvicinata alla mezz'ora di Beto scuoteva fortemente l'ambiente già in cerca di risposte in un periodo non semplice per la squadra di Sarri.
Difficoltà che perduravano. Al 34' Immobile dimezzava lo svantaggio e il suo gol sembrava poter cambiare l'inerzia della partita. Ma ecco che, appena dieci minuti più tardi, l'Udinese allungava nuovamente il punteggio colpendo in contropiede con Molina. I biancocelesti soffrirono a dir poco le contro-offensive ospiti. Soprattutto, tra i tanti interrogativi da risolvere, la Lazio faticava a trovare le giuste distanze tra i reparti e una certa concentrazione in fase difensiva. Avrebbero patito per tutta la stagione le amnesie della propria retroguardia. Nella ripresa cambiò completamente la musica.
In cinque minuti la Lazio fissava il punteggio sulla parità grazie a due perle di Pedro e Milinkovic-Savic, poi un'espulsione per parte - Patric e Molina - toglievano energie vitali e piglio a entrambi i collettivi. A dieci minuti dalla fine i biancocelesti completavano la rimonta con un colpo di testa di Acerbi su calcio di punizione. Ma all'Olimpico mancava un ultimo tassello per completare la folle serata: fu Arslan, liberato al tiro con uno schema su calcio di punizione battuto da Forestieri, a battere l'incolpevole Reina e a portare il punteggio sul pirotecnico e definitivo 4-4.
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